Lombok è il punto più lontano mai raggiunto nei miei viaggi in Asia. Oltre c’è quello che una volta poteva ritenersi l”ignoto”: Flores, Sulawesi, Nuova Guinea e Australia. Sono mete avvincenti, è inutile nasconderlo, al centro ormai perenne dei miei propositi di viaggio. Mi sono sempre riproposto di andarci, prima o poi, tempo, denaro e terremoti permettendo. Ma non durante il viaggio del 2016. Allora, dopo 4 meravigliosi giorni trascorsi a Kuta, la vacanza volgeva tristemente al termine e non restava molto tempo a disposizione. Bisognava tornare indietro, avvicinarci alla destinazione iniziale, Jakarta.
Non prima di aver visitato il luogo forse più caratteristico, interessante e appagante dell’isola di Giava: Yogjakarta, antichissima capitale, oggi chiamata affettuosamente Jogja dai suoi abitanti. Uno dei pochi posti al mondo con ben due Patrimoni mondiali dell’Unesco! Una tappa che avevo fortemente voluto – e imposto – ai miei compagni di viaggio per dare un senso più ampio al viaggio in Indonesia, una dimensione archeologico-mistico-culturale.
Di Yogjakarta parlerò diffusamente negli articoli che seguiranno. Qui racconto brevemente come è possibile raggiungere la terza città dell’Indonesia da Lombok senza passare da Bali (o da qualsiasi altro scalo). Perché in effetti è proprio questo il cruccio maggiore quando si decide di intraprendere questo spostamento. Lombok è collegata da aerei Airasia piuttosto frequenti, è vero, ma tutti – nessuno escluso – prevedono uno stop a Bali. Questo famigerato stop può durare anche parecchie ore, trasformando un trasferimento sulla carta di breve entità in un vero e proprio calvario.
A meno di non prendere un volo diretto LionAir. E qui sono iniziati a moltiplicarsi i dubbi e i timori. Nel 2016, infatti, questa vivace e attiva compagnia low cost locale era appena uscita dalla black list mondiale delle compagnie meno affidabili. Appena uscita, ribadisco, dopo anni di purgatorio forzato. Al momento di sviluppare il nostro itinerario, quando studiavamo tutte le soluzioni possibili, finivamo sempre con l’imbatterci in questa scelta, l’unica che garantisse un trasferimento breve da Lombok a Yogjakarta. E cercavamo sempre di procrastinarla, sperando di trovare qualcosa di più sicuro…
Pur rigettando ogni volta l’ipotesi di affidarci a una compagnia inaffidabile, lentamente, inesorabilmente ci siamo resi conto che non avevamo alternative percorribili. Perché in fin dei conti non restava che una scelta: o trascorrere un intero giorno in viaggio, o volare con LionAir. Dovevamo deciderci, e presto, perché il volo in questione era limitato. La LionAir offre infatti un unica soluzione diretta da Lombok a Jogja, e parte alle 6 del mattino! Tutti gli altri fanno il solito scalo a Bali, alcuni a Surabaya, altri addirittura a Jakarta. Un motivo in più, forse quello decisivo, per risolverci ad acquistare il volo…
Inutile dire che il volo LionAir, a parte la levataccia, è andato benissimo. L’aereo era nuovissimo, pulito, non troppo affollato. I tempi sono stati rispettati al secondo, sia in partenza che in arrivo. Decollo e atterraggio perfetti. In appena un’ora di viaggio scarsa ci siamo trovati di nuovo con i piedi per terra, stanchi ma visibilmente sollevati.
All’arrivo, mi ha favorevolmente colpito l’aeroporto di Yogjakarta. Moderno, lindo, ricco di manifesti, pannelli informativi, centri informazione a tutto vantaggio dei turisti appena arrivati. Il benvenuto che ci ha accolto, una volta superato il gate di arrivo, quel “Welcome to Jogja!”, mi ha aperto il cuore e rasserenato. L’isola di Giava era pronta ad offrire i suoi tesori culturali, naturalistici, archeologici, tutti rappresentati dal grazioso allestimento che si vede nell’immagine. Un inizio perfetto per una visita che – almeno io – pregustavo da tempo.