Il viaggio in Vitenam/Thailandia si avvicina e avverto l’esigenza di risolvere un problema che molti – immagino – giudicheranno frivolo. La domanda che mi assilla da qualche settimana, in effetti, merita infine una risposta, visto che la partenza si avvicina. In sostanza: valigia o trolley? Grande valigia con capacità tali da assicurare il trasporto di più abiti e oggetti personali? O piccolo trolley, maneggevole e poco appariscente?
Quesito di sottile importanza logistica, lo ammetto, ma che molti, in verità, risolvono nel primo senso: valigia, e più grande è meglio è. C’è chi lo fa, o lo sta per fare: i nostri compagni di viaggio, per esempio. Per loro è inconcepibile partire senza il conforto di un bagaglio nel quale stipare tutto ciò che potenzialmente può servire – o, più sagacemente – tutto ciò che si si è in grado di riportare indietro. E se ciò comporta qualche disagio, pazienza. Vuoi mettere la comodità di avere a disposizione tutto ciò che serve, quando serve? Senza mai pentirsi di aver lasciato qualcosa a casa per mancanza di spazio?
Il discorso, se messo su questo piano, non farebbe una grinza. In effetti qualsiasi viaggio è soggetto a imprevisti e inconvienti. In tali circostanze avere un paio di scarpe in più, un ombrello pieghevole, un paio di magliette di riserva, o magari un vestito elegante per la sera, può essere non solo utile ma anche saggio. Nel nostro caso, tuttavia, le ragioni a favore cozzano contro una realtà difficilmente confutabile. Il nostro viaggio in Vietnam e Thailandia di quest’anno prevede ben 10 tratte aeree! Non sono un tipo superstizioso, ma devo ammettere che la cosa, di per sè, mi mette in agitazione.
In realtà, l’unica cosa che mi riempe di terrore quando mi accingo a viaggiare non è l’aereo che precipita, o perdere una coincidenza, o finire in un burrone dentro a un autobus scassato, o essere mangiato dalle cimici in un albergo di basso livello… No, l’unica eventualità che temo davvero – e mi accappona la pelle al solo pensarci – è perdere il bagaglio. Specie all’inizio del viaggio. Nel caso presente, 10 tratte aeree accrescono in maniera vertiginosa le possibilità che ciò accada. Quindi la statistica quest’anno gioca contro di me, ammettiamolo francamente. Da qui l’esigenza di risolvere il quesito posto all’inizio: valigia o trolley?
Io e mia moglie abbiamo deciso per il trolley. Come abbiamo già fatto per il viaggio in Giappone del 2014 e quello in Indonesia del 2016. Ciò significa che ambedue, con molti ripensamenti e qualche rammarico, dovremo rinunciare a parecchie cose. Il secondo paio di scarpe, per esempio, salta subito e senza possiblità di alcun rientro in gioco. Troppo voluminose, troppo pesanti. Pazienza, se bagneremo quelle che abbiamo ai piedi ricorreremo alle infradito. Per mia moglie salta sopratutto il phon da viaggio. Anch’esso oggetto voluminoso e, in definitiva, quasi inutile, visto che si è recentemente tagliata i capelli alla maschietto.
Insomma, un viaggio con 10 tratte aeree come quello che stiamo per intraprendere non ammette secondo me dubbi: il trolley è il bagaglio ideale per gestire ogni imbarco, sbarco, check-in, coincidenza, ecc.. Avremo meno vestiti, è vero, ma vuoi mettere la leggerezza d’animo con cui affronteremo ogni scalo?