Le città, di notte, sono sempre affascinanti, specie quelle ultra-moderne. Luci, pannelli colorati, scie di fari, rumori sommessi, lontani, per niente sgradevoli, a patto di ascoltarli da lontano, possibilmente dall’alto, meglio ancora se da molto in alto…
Quasi tutte le grandi capitali mondiali hanno più di un punto privilegiato da dove osservare e udire tutto questo: torri, grattacieli altissimi, colline adiacenti alla città, ponti sospesi. Solo da lassù è possibile non solo ammirare una vista difficilmente immaginabile dal basso, ma anche apprezzare la complessità di un panorama urbano in cui le opere d’arte sono edifici e strutture di cemento, strade e viuzze, insomma, tutto ciò che da terra non si è abituati a identificare come “bello”. Anzi, tutt’altro.
Ci sono città che da semplice pedone terricolo sembrano orribili: strade trafficate, edifici fatiscenti, case mal costruite accatastate una sull’altra, strutture sgangherate… A volte ci si chiede come è possibile che tale città sia considerata “bella” o interessante. Poi si sale su una torre, o si va in un belvedere, e tutto cambia come per miracolo. Davanti ai nostri occhi increduli si apre una visione meravigliosa, complessa, affascinante. Si riconoscono facilmente punti che poco prima, attraversati da pedone, sembravano sgradevoli: adesso sono diventati graziosi, curiosi, degni di prolungata attenzione. La massa di case sgangherate di qualche ora prima adesso è un mare di tetti colorati, multiformi, disposti sulla superficie visibile con grazia e buon gusto, seguendo piani ben congegnati.
Sarà per questo motivo che milioni di turisti rimangono sempre a bocca aperta davanti alle città caratterizzate dal proprio tessuto urbano, a volte unico? Il panorama di Istanbul o di Roma è meraviglioso a prescindere da ciò che si trova al suo interno; la bellezza di un centro urbano, infatti, è un valore nettamente separato dai problemi o i disagi che affliggono ogni città.
Il secondo motivo per cui è così affascinante osservare le città dall’alto, risiede nella consapevolezza di quanto sia elevato l’ingegno umano che ha reso possibile tutto ciò. A Tokyo è la prima sensazione che ti coglie una volta raggiunta la cima della torre omonima – che per inciso è una copia della torre Eiffel. Il panorama a 360 gradi della metropoli è mozzafiato. I grattacieli, gli edifici più antichi, le strade sopraelevate, le linee ferroviarie, i templi fiocamente illuminati… tutto contribuisce a elevare un inno alla potenza dell’ingegno umano, che in ogni epoca, in qualsiasi situazione storica, durante i momenti eroici o dopo tragedie immense riesce a costruire – e ricostruire – il proprio involucro vitale, la propria casa collettiva, con sempre maggiore efficienza, complessità, razionalità e… bellezza.