Malgrado la perdurante crisi pandemica, si pensa già a come ridare ossigeno all’industria dei viaggi. E la chiave di tutto, a detta di molti osservatori, è riaprire i confini. Solo la riapertura sicura delle frontiere, infatti, sarà in grado di rivitalizzare il turismo e tutte le attività ad esso collegate. Quasi tutti i governi ci lavorano da qualche mese. Per adesso l’unica via percorribile è l’utilizzo di test come mezzo per limitare i rischi di importare/esportare il virus Covid-19 fra i paesi senza sottoporre i turisti a proibitive misure di quarantena. Ma si sta delineando anche un approccio più serio, globale, scientifico, che potrebbe condurre ad una soluzione più idonea.
E’ la strada che ha intrapreso decisamente la IATA (International Air Transport Association), da sempre in prima linea (per ovvi motivi) alla ripresa del turismo mondiale. L’associazione ha recentemente annunciato di essere ormai entrata nella fase finale di sviluppo di un IATA Travel Pass, un pass sanitario digitale idoneo a convincere anche le nazioni più riottose a riaprire i propri confini al turismo. Questo Travel Pass in sostanza gestirà e verificherà il flusso sicuro delle informazioni necessarie sui test o sui vaccini tra governi, compagnie aeree, laboratori e viaggiatori e le conserverà in un registro globale internazionale.
Secondo la IATA, sono due le chiavi di successo di questa iniziativa:
- i test Covid-19, che rimangono l’unico modo certo (in attesa del vaccino) per consentire i viaggi internazionali senza misure di quarantena;
- l’infrastruttura informativa globale necessaria per gestire, condividere e verificare in modo sicuro i dati dei test abbinati alle identità dei viaggiatori in conformità con i requisiti di controllo delle frontiere.
Il progetto informatico si fonda peraltro su 4 moduli open source interoperabili che possono essere combinati tra loro a seconda delle necessità. Questi moduli, in pratica, prevedono:
- un registro globale dei requisiti sanitari: per trovare informazioni accurate sul viaggio, sui test e infine sui requisiti dei vaccini per il viaggio;
- un registro globale dei centri di test/vaccinazione: per trovare centri di test e laboratori nel luogo di partenza che soddisfino gli standard per i requisiti di test e vaccinazione del luogo di destinazione;
- una App Lab: consente a laboratori e centri di test autorizzati di condividere in modo sicuro i certificati di test e vaccinazione con i passeggeri;
- un Contactless Travel App: consente ai passeggeri di creare un “passaporto digitale”; di ricevere certificati di test e vaccinazione e verificare che siano idonei per il loro itinerario; condividere test o certificati di vaccinazione con compagnie aeree e autorità per facilitare le procedure di viaggio. Questa app può essere utilizzata anche dai viaggiatori per gestire la documentazione sanitaria in modo digitale e senza esporli al pericolo di interruzioni nel corso del viaggio.
La IATA e l’International Airlines Group (IAG) – gli enti che hanno collaborato allo sviluppo di questa soluzione – sono sicuri che la piattaforma digitale appena descritta, combinata con i test Covid-19, sia perfettamente in grado di far ripartire i viaggi internazionali e sostituire la quarantena. Il primo esperimento pilota del IATA Travel Pass è previsto per la fine dell’anno. Il lancio operativo, invece, avverrà probabilmente nel primo trimestre del 2021.