Guardate Tenerife sulla mappa: sembra un luogo estremamente agevole da visitare. Le località più famose non distano poi molto l’una dall’altra, sono raggiungibili facilmente sia in autobus che con mezzi propri. Sembra il posto ideale dove muoversi a proprio piacimento e con il minimo di fatica. Niente di più errato. Tenerife è agevole solo in apparenza. Essendo caratterizzata da un territorio aspro, montuoso, accidentato, a volte inaccessibile, è in grado di trasformare anche il più semplice trasferimento in una odissea.
La prima accortezza a cui prestare attenzione, quindi, è pianificare accuratamente le proprie escursioni giornaliere. Evitare quindi di partire senza meta e andare un po’ a casaccio in giro per l’isola. Può capitare, infatti, di spingersi troppo in là rispetto al percorso programmato; oppure di sbagliare semplicemente direzione e trovarsi in un posto anziché in quello desiderato; o anche, non calcolare correttamente le distanze e dilatare a dismisura ogni trasferimento. Occorre quindi programmare l’itinerario tenendo conto delle distanze, dello stato delle strade, dei tempi medi di visita per ciascuna località e del momento in cui scenderà l’oscurità, elemento da non trascurare quando si guida da quelle parti.
Ma come preparare un tour di un giorno rispettando questi criteri? Niente di più facile: lasciate fare tutto alla Lonely Planet. Che a Tenerife – come nel resto delle Canarie – si rivela più utile di quanto si pensi – e di quanto si usi effettivamente. La guida di viaggio, infatti, offre una serie di itinerari pre-confezionati da mezza giornata o da un giorno per visitare al meglio l’isola. Senza subire strapazzi eccessivi, evitando di percorrere distanze siderali, lasciando tutto il tempo necessario alle visite dei luoghi o dei monumenti segnalati. Una occasione, quindi, per utilizzare la Lonely Planet in modo costruttivo, invece di tenerla sempre chiusa nello zainetto o collocata sul comodino come un soprammobile…
Noi abbiamo seguito il primo itinerario consigliato dalla guida: il nord-ovest dell’isola, da Puerto de la Cruz a Punta de Teno, con ritorno alla base passando per il centro montuoso di Tenerife (Masca). Un itinerario che occupa, mediamente, dalle 5 alle 8 ore di viaggio, a seconda dei tempi di sosta in ciascuna località. Il migliore viatico per avere una prima, esaustiva e soddisfacente impressione di Tenerife, della sua natura, del mare e del favoloso territorio vulcanico da cui è nata.
La prima parte del tour si svolge sulla bella strada che lambisce la costa nord dell’isola. Delle singole località visitate parlerò più diffusamente nei prossimi post. Qui mi preme solo segnalare quanto sia importante questo itinerario per conoscere e apprezzare la natura di Tenerife. Ciò che lascia senza fiato sono i panorami che si susseguono uno dietro l’altro, senza soluzione di continuità, uno più spettacolare dell’altro. Sono così affascinanti da costringerti a fermarti spesso per scattare delle foto o semplicemente godere della visione che hai davanti. Grazie al cielo, ogni minima stradina di Tenerife è provvista di numerose piazzole di sosta panoramiche.
La terra è dominata dalla scura, selvaggia, ribollente lava vulcanica, o comunque dai resti di colate secolari. Su questo terreno nero si notano numerosi terrazzamenti coltivati; gli alberi sono pochi, limitati ai centri cittadini o a qualche rada chiazza di foresta primigenia. Ma ciò che affascina sono i contrasti, efficacemente risaltati dal fatto che la componente umidità a Tenerife è minima. Al nero-antracite della terra si contrappone il blu cobalto del mare, quasi sempre agitato, per non dire tempestoso. Le località in cui il mare si insinua all’interno dell’isola, strappandone larghi brani di terra o modellandone le coste, sono i più suggestivi. Qui le onde si fanno più alte e spettacolari, ma ciò non sembra preoccupare torme di turisti che, incuranti del pericolo, amano tuffarsi in quei gorghi tempestosi.
Il percorso suggerito parte da Puerto de la Cruz, procede sulla statale TF-5 lungo la costa nord per deviare poi all’interno in direzione di Icod de los Vinos. Qui bisogna fare una sosta, visitare il caratteristico centro storico e dare un’occhiata alla Dracaena più antica del mondo (si dice): un albero di più di mille anni. Si prosegue verso ovest in direzione di Garachico, suggestivo paese ricco di monumenti di epoca coloniale. La tappa più emozionante è anche la più lunga: da Garachico bisogna prendere una strada provinciale, piccola e stretta ma ben tenuta, che si insinua all’interno del parco rurale del Teno, ovvero della località più a ovest di Tenerife. Qui si raggiunge Punta de Teno, un posto da non perdere per nessuna ragione al mondo. Infine, invece di tornare indietro per la stessa strada, l’itinerario prevede una deviazione a sud in direzione di Masca, un paesino abbarbicato sui contrafforti di un profondo canion vulcanico, ormai coperto di fitta vegetazione. Un luogo aspro e spettacolare che sarebbe perfetto per un film di fantascienza.