Davanti alla rocca di Sigiriya ti trovi spiazzato, intimorito, rimpicciolito come uomo e come viaggiatore; sai che prima o poi, che ti piaccia o meno, devi affrontarla, ma speri sempre che si possa trovare una soluzione alternativa o un pretesto per rimandare la scalata. Si staglia all’orizzonte, massiccia, isolata, enorme, altissima, e ti viene la pelle d’oca solo a guardarla. Ma c’è davvero poco da fare. Sei arrivato fin laggià proprio per questo; è quindi impossibile ritrarsi all’ultimo momento, accampando le scuse più improbabili…
La scalata alla rocca di Sigiriya, isomma, è la sfida delle sfide. Una ordalia in piena regola. Rappresenta l’occasione irripetibile di verificare di che pasta siamo fatti davvero. Sole a picco, arsura, scalini ripidi, baratri vertiginosi… non manca nulla che possa terrorizzare di più! Per questo e per altri motivi ritengo che si tratti indubbiamente del momento più critico, da ogni punto di vista, di tutto il viaggio in Sri Lanka.
Ma come affrontare questa impresa? Qual è il momento migliore per realizzarla? Le correnti di pensiero sono sostanzialmente due, entrambe valide da molti punti di vista. La prima raccomanda di recarsi alla rocca la mattina presto, quando il clima è più fresco e i turisti – specie quelli locali – meno numerosi. In questo modo è possibile apprezzare l’escursione senza dover sottostare ai rigori del caldo e del sole a picco, presente in molti punti dell’ascesa. La mancanza di folla è l’altro indiscutibile punto forte di questa teoria: senza le centinaia di persone che la visitano regolarmente è possibile godersi rovine e panorama praticamente indisturbati.
La seconda scuola di pensiero invece indica nel pomeriggio il momento più opportuno per affrontare la scalata. Sembrerebbe una sciocchezza in piena regola, dato il clima prevamente a Sigiriya, ma non lo è affatto, e adesso spiego perché. E’ indubbio che il caldo, in quella zona dello Sri Lanka, aumenta esponenzialmente nella tarda mattinata e dura almeno fino a quasi il tramonto. Intraprendere quindi una lunga, ripida e pesante scalata in queste condizioni è perlomeno avventato. Tuttavia, arrivare in cima in prossimità del tramonto è forse il momento più seducente della visita. Il panorama che si gode da lassù, con il sole che scende lentamente e dona al paesaggio una colorazione sempre più dorata, è impagabile!
Per questo molti turisti preferiscono affrontare i disagi del caldo e del sole a picco pur di arrivare lassù in tempo per assistere a questo spettacolo unico e irripetibile. E si tratta di una finestra temporale ridotta a pochi minuti utili. Il sole infatti, ai tropici, cala velocemente. Occorre quindi giungere in tempo utile per godersi il tramonto, il panorama e prendere fiato per la successiva discesa, non meno ardua della salita.
L’unico neo di questa teoria sta proprio nella ristrettezza dei tempi a disposizione. La rocca di Sigiriya è visitabile non oltre le 18:30 del pomeriggio. Ciò significa che non sempre è possibile assistere al tramonto dall’inizio alla fine. Anzi, è probabile che i guardiani facciano sgombrare prima che lo spettacolo si sia concluso, con grande disappunto dei turisti. Ma c’è una ragione: per scendere, è necessaria un po’ di luce, dato che il percorso non è illuminato artificialmente. Restare troppo in cima significa, in pratica, affrontare la pericolosa discesa praticamente al buio.
Io naturalmente ho affrontato la scalata nel primo pomeriggio di un giorno che più assolato e umido di così era quasi impossibile trovarlo… Racconterò in un ulteriore post le vicende di quella scalata e le attrazioni su cui ho concentrato la mia attenzione. Per adesso posso testimoniare che in effetti il tramonto, a Sigiriya, è qualcosa di unico, ma l’idea di tornare giù al buio fa passare presto qualsiasi voglia di trattenersi ulteriormente. La mia tattica è stata pertanto la seguente: iniziare a godersi lo spettacolo in cima, poi scendere allo spiazzo sottostante e continuare da qui l’osservazione del sole che intanto è sceso di qualche grado sull’orizzonte; completare l’ultima rampa di gradini che portano verso l’ultima terrazza e da lì (ci sono delle comode balconate) osservare più o meno indisturbati le ultime fasi del tramonto.
In questo modo, in tre step successivi, è possibile godersi ogni momento dello spettacolo e al contempo, avvicinarsi progressivamente all’uscita senza suscitare le ire dei guardiani.