Ritorno a Yangon con qualche imprevisto…

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Una serata in allegria (nonostante tutto)

Una volta pronti, ci caricano su piccoli furgoni da 9 posti e ci portano in città. Sonny, che non ci ha lasciato neppure un istante, ci viene dietro con la macchina. L’albergo dove trascorreremo la notte è un edificio a tre piani piuttosto malmesso ma con delle ambizioni, almeno un tempo, ben più elevate. Fin dalla reception appare chiaro che non è altro che un albergo per uomini d’affari, con annessi e connessi inclusi, a giudicare dalla presenza di qualche ragazza annoiata che staziona nella hall. L’interno è arredato in modo pesante e interamente coperto di drappi e velluti e l’odore di sudicio è quasi insopportabile.

C’è peraltro un’altro elemento che ci lascia perplessi: la presenza di un numero cospicuo di cadaveri di scarafaggi, tutti inequivocabilmente a pancia all’aria, segno distintivo di una morte per soffocamento dovuta a insetticida. La sequenza di corpicini continua per il corridoio e fino alla soglia della nostra camera. All’interno, tuttavia, non troviamo alcun insetto, né morto né vivo, cosa che ci rallegra visibilmente. Abbiamo appena il tempo di posare i nostri zainetti e darci una sciacquata e Sonny ci viene a trovare chiedendoci se abbiamo voglia di cenare o possiamo farne a meno. Domanda inutile: sono in piedi dalle 6 con due pacchi di patatine, una coscia di pollo rinsecchita e 4 o 5 caffè annacquati. Ho una fame da lupo e mi solletica l’idea di poter mangiare, ancora una volta, per la strada.

Il resto della serata lo trascorriamo in compagnia dei nostri compagni di viaggio nella più assoluta serenità e allegria. Sonny sceglie per noi un locale all’aperto dove cucinano grandi quantità di carne arrosto. Il luogo ideale dove soddisfare le ultime voglie gastronomiche e provare qualche spiedino piccante davvero sorprendente. Il buon cibo, accompagnato da molte bottiglie di birra, ci permette di trascorrere una serata in allegria, nel corso della quale riusciamo perfino a scherzare su ciò che è appena successo.

Finito di mangiare e bere, facciamo una doccia veloce e poi a letto, a una temperatura (immodificabile) di circa 18 gradi e sotto il peso di una trapunta logora e pesante ma non esattamente calda.

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