L’aspetto meteorologico di un viaggio viene preso in considerazione quasi sempre quando è troppo tardi. In genere, l’alta stagione di un luogo è strettamente correlata al suo clima; tuttavia, più questo luogo è lontano, minori sono le possibilità che la bella stagione di qui possa coincidere con quella di laggiù. In ogni caso, quasi mai il nostro periodo di ferie corrisponde ad un clima da vacanza ideale in estremo oriente.
Per quanto riguarda questo viaggio, non avevamo scelta. Scartati tutti i periodi più adatti, cioè la primavera e l’autunno – per ovvi motivi di indisponibilità di tempo – restava solo l’estate. Io e mia moglie siamo piuttosto fortunati: possiamo viaggiare anche a giugno o a settembre inoltrato, quindi possiamo permetterci mete che altrimenti sarebbero più costose e meno disponibili. Nel caso del Giappone, però, il nostro periodo preferito, cioè giugno, non andava assolutamente bene: pare che in quel periodo, nella terra del Sol Levante, si scatenino piogge a dir poco monsoniche. Tutte le informazioni in nostro possesso lo confermavano: giugno è la stagione delle piogge, e considerato che le piogge giapponesi non sono proprio uno scherzo, abbiamo accantonato subito l’idea di partire durante la bassa stagione nipponica.
Pertanto abbiamo scelto queste date: 28 agosto – 15 settembre. Sembravano le più adatte: al margine della stagione delle piogge, in prossimità dell’autunno. Ed ecco quel che abbiamo trovato. Appena sbarcati a Tokyo siamo stati investiti da una pioggia battente e fastidiosa, con un clima afoso e umido. Come altri turisti, ci siamo subito muniti di ombrello, peraltro di ottima qualità e ad un costo molto inferiore di quanto lo pagheremmo qui in Italia dal venditore ambulante.
Questo clima umido e piovoso ci ha perseguitato per tutti e 3 giorni iniziali dedicati a Tokyo e Nikko; ovunque abbiamo trovato pioggia e umido da tagliare le ossa, e nei rari momenti di sole il caldo diventava insopportabile. Procedendo verso sud le cose non sono cambiate granché: a Kyoto la temperatura ha raggiunto i 35 gradi, ed eravamo già a settembre, con percentuali di umidità elevatissime; solo da Osaka in poi le nuvole ci hanno abbandonato e abbiamo finalmente visto il cielo azzurro, con temperature tutto sommato accettabili.
L’ultimo step, il ritorno a Tokyo, quindi a metà settembre, è stato il più gradevole dal punto di vista metereologico: sole, cielo limpido, temperatura sotto i 25 gradi, serate fresche. Quindi il consiglio è: partire da metà settembre in poi: le tariffe aeree sono abbordabili e il clima è perfetto.