Collegato alla terraferma dal suggestivo Ponte Huc, colorato di rosso fiammante e in perfetta armonia con il paesaggio circostante, il tempio di Ngoc Son rappresenta uno dei luoghi simbolo della religiosità vietnamita. Per i turisti, è la meta finale obbligata di una visita al lago Hoan Kiem, dato che, attraversato il ponte, non resta altro che entrare nell’area sacra. Il tempio attira ogni giorno frotte di visitatori, gran parte dei quali autoctoni o turisti vietnamiti in transito.
Nessuno vuol farsi scappare l’opportunità di immortalare il magnifico ingresso al ponte, come ho fatto io approfittando di un attimo di scarso affollamento. Questo elegante insieme di porte e camminamenti, superbamente decorati in maiolica vivacemente colorata, è un esempio della perizia artistica degli antichi artigiani vietnamiti. Le scritte, come si vede, sono in caratteri cinesi. Il che non deve trarre in inganno: non c’è nulla di strano. Innansitutto perché questa parte del Vietnam, per molto tempo, è stata soggetta direttamente all’impero cinese. In secondo luogo, per gran parte della sua storia i vietnamiti hanno utilizzato i caratteri cinesi per scrivere nella propria lingua. Un po’ come hanno fatto i persiani (fino a oggi) e i turchi (fino al 1918) con l’arabo.
Attraversato il ponte si giunge finalmente dinnanzi al tempio. O meglio, al primo dei due templi costruiti sull’isola, situato a nord. La sua origine è piuttosto antica. La costruzione risale infatti al XIII secolo e fu realizzato per commemorare un oscuro leader militare, Tran Hung Dao, passato alla storia per aver contrastato felicemente l’espansione verso sud della dinastia cinese Yuan.
L’esterno di questa pagoda è una struttura poco appariscente, direi quasi dimessa, rispetto alle pagode cinesi o indocinesi a cui siamo abituati. Un edificio basso, dominato da un tetto di tegole rosse a doppio spiovente in tutto e per tutto identico a quello delle pagode cinesi. L’interno è stretto, buio e angusto. Su un altare collocato in fondo alla sala si nota la presenza di un personaggio con la faccia viola simile ad un funzionario cinese delle antiche dinastie. Davanti a lui colpisce la profusione di offerte e donazioni da parte dei fedeli. Gran parte di esse è composta da frutti maturi, disposti su piatti di metallo; ma ci sono anche combinazioni di cibo della più svariata natura confezionati come i nostri pacchi dono natalizi, con tanto di involucro di cellophane e fiocco.
La prima impressione di trovarsi in un luogo concepito apposta per risultare poco appariscente viene confermata appena si visita il cortile posto dietro il tempio. L’idea costruttiva e filosofica al tempo stesso appare chiara: integrare l’edificio quanto più possibile all’interno di un paesaggio naturale, nascondendolo quasi tra gli alberi e le siepi, evitando che possa emergere in modo troppo evidente. Si tratta di una concezione tipica di tutti gli edifici religiosi del Vietnam, come ci accorgeremo in seguito durante la visita ad altre località del paese.
A sud, il secondo tempio di Tran Ba si raggiunge percorrendo alcuni viali piuttosto angusti che offrono però squarci di panorama sul lago davvero notevoli. Questo edificio non si discosta molto dal primo e, per quanto possibile, appare ancora più piccolo e anonimo. Anche qui la parte più graziosa è il cortile esterno. Che si affaccia direttamente sul lago, fornendo una visione privilegiata della non distante Torre della Tartaruga. Il cortile ospita alcuni eccellenti esempi di bonsai, la maggior parte dei quali sono stati tirati sù in modo simmetrico e prospettico rispetto al tempio. Basta dare un’occhiata alla foto sopra per accorgersene: i due bonsai laterali sono quasi identici ma simmetrici.
Anche l’interno di questa pagoda è poco interessante, perlomeno dal punto di vista artistico. Oltre alle innumerevoli offerte votive, emergono nell’oscurità un grande busto in bronzo e altre sculture di sconosciute divinità del pantheon confuciano. Rispetto al primo tempio, qui ci sono molti altari dedicati a Tran Hung Dao; si notano inoltre alcuni antichi manufatti tra cui ceramiche e un esemplare mummificato di una tartaruga gigante trovata nel lago del peso di 250 kg. Che sia la stessa delle leggenda?…