Il 2022 è stato l’anno della grande scelta. Dopo innumerevoli, inutili, tentativi di trovare un viaggio a buon mercato per il Nuovo Mondo, ecco che improvvisamente si spalanca una occasione. Troviamo un volo Roma-Città del Messico in collaborazione Iberia/British al costo di 580€ a persona. Praticamente regalato. Per di più in Agosto! Una delle mete più ambite della mia vita diventa finalmente accessibile.
A rendere la prospettiva ancora più allettante contribuisce il fatto – assolutamente non trascurabile – che il Messico, insieme al Perù, è l’unico paese del continente che non impone alcuna restrizione anti-Covid. Nelle mappe tematiche appare come una grande isola verde, in mezzo a tante nazioni contrassegnate dall’infido colore giallo. Forse è un segno del destino: il Messico, quindi, ora o mai più…
Deciso il periodo (agosto, come al solito) e acquistato il volo (che infatti dopo due giorni è già aumentato del 30%), non resta altro che stilare una prima bozza di itinerario di viaggio. Dove andare e quanto rimanerci, in sostanza. Ma soprattutto: quale aree del paese privilegiare e quali – ahimè – trascurare, forse per sempre. Il Messico, fin dal primo colpo d’occhio, appare infatti un paese troppo grande per poter pensare di visitarlo in lungo e in largo in appena 17 giorni di viaggio. Bisogna scegliere, semplificare, sacrificare. Attività nella quale, lo dico con rammarico, non sono particolarmente bravo, visto che poi, al ritorno, sono quasi sempre tormentato dal rimorso di non aver fatto questo o visto quell’altro…
Mia moglie, peraltro, spinge per un tipo di vacanza più “prudente” rispetto a quelle del passato. Meno “fai da te” e più tour organizzato, se possibile. Il Messico, non so perché, le procura qualche apprensione; le voci su criminalità organizzata diffusa, corruzione a più livelli, mezzi di trasporto fariscenti, e altre più o meno notizie allarmanti, la inquietano parecchio. Inoltre, i resoconti di viaggio di qualche anno fa di amici e parenti sono tutti caratterizzati da esperienze all’insegna di disagi, inconvenienti, quanto non veri e propri momenti di pericolo.
In realtà il Messico non è per niente la succursale latinoamericana di Gomorra. Gli ultimi diari di viaggio su turistipercaso descrivono al contrario un paese tranquillo, facilmente visitabile, praticamente alla portata di tutti. Le uniche aree a rischio sono tutte collocate al nord, al confine con gli USA. Il resto del paese, procedendo da Città del Messico verso sud-ovest, si rivela via via sempre più agevole e turistico.
Infine, elemento non proprio di secondo piano: io e mia moglie non siamo mai stati in America! Quale migliore inizio se non con il Messico?