La vita notturna di Hanoi gira tutta intorno al cibo. Sì, esistono discoteche, pub e altri luoghi dove l’occupazione principale non è mangiare, è vero; ma posso garantire che i ristoranti e i locali predisposti alla vendita di alimenti sono quelli che attirano, direi quasi irresistibilmente, la maggior parte della gente, turisti compresi. Fino a tarda notte.
Gustare qualche specialità vietnamita, inoltre, è probabilmente la prima attività a cui dedicarsi una volta messo piede nel paese. La cucina vietnamita, infatti, si distingue parecchio da quelle delle nazioni confinanti. L’utilizzo di spezie e peperoncino, infatti, qui è ridotto al minimo. Difficile trovare piatti decisamente piccanti, come nella vicina Cina o in Thailandia. L’influsso della cucina francese, probabilmente, ha mitigato l’uso delle spezie favorendo, al suo posto, il ricorso a piante aromatiche e sapori delicati. Il risultato è una cucina decisamente alla portata dei nostri sofferenti e schizzinosi palati occidentali.
Data questa premessa, mi sembra naturale che la principale occupazione serale sia quella di scegliere un posto per mangiare. L’offerta è varia, come è facile intuire, ma non quanto si potrebbe pensare. Ad Hanoi e nel resto del Vietnam, la questione non è dove mangiare, ma cosa mangiare. La scelta dell’alimento principale condizionerà quella del locale. E’ infatti il piatto tipico che domina i menu della maggior parte dei locali tradizionali vietnamiti. Si va per mangiare essenzialmente “quel” piatto e, in genere, non se ne cercano altri; tutto il resto – comprese le bevande o i dolci – è qualcosa a margine della scelta.
Di conseguenza, la maggior parte dei ristoranti tradizionali offre una portata principale – più o meno accompagnata da ingredienti vari – e qualche piatto di contorno. La scelta non è molto diversificata, a dire il vero. Nella zona centrale della città, infatti, l’alimento principale sembra essere la zuppa. Quasi tutti gli abitanti di Hanoi amano alla follia il loro piatto più celebre, il Pho, ovvero una zuppa di vermicelli (di grano o di riso) accompagnata da carne di manzo o di pollo. Le imprescindibili verdure, gli ingredienti che ne determinano quel sapore così deciso e personale, vengono servite accanto, ammucchiate alla rinfusa in un piatto di plastica.
Il Pho viene consumato in quantità industriali ed è quindi relativamente a buon mercato. Accompagnato dalla “bia” Hoi, la birra locale, e da qualche spiedino, è la tipica cena dei vietnamiti del nord e anche gli stranieri, con il tempo, hanno imparato ad apprezzarla. Per quanto riguarda il Pho, quindi, non mi sento di dare consigli particolari. Dovunque viene cucinato a regola d’arte, dalle stanberghe ai ristoranti più costosi. L’unica differenza, che può indurre a qualche remora, è l’uso di stoviglie alla buona, come avviene nelle trattorie tradizionali. Ammetto che in certi posti l’igiene non è la principale preoccupazione sia dei proprietari del locale che dei suoi clienti…
Per i viaggiatori senza pretese, più alla mano, magari anche senza troppi soldi in tasca, il locale su strada va benissimo. Se sei invece un turista che non ama appollaiarsi su uno scomodo seggiolino di plastica alto 20 centimetri, non desideri mangiare all’aperto, esposto a tutti i gas di scarico della città, non apprezzi l’originalità di mangiare gomito a gomito con una schiamazzante famiglia locale, non sopporti l’idea di servirti di stoviglie dalla dubbia pulizia… dove vai a mangiare ad Hanoi? La soluzione, naturalmente, c’è. Non è a basso costo come quella rappresentata dal locale da strada, ovviamente, però si tratta comunque di un giusto compromesso tra qualità del cibo, comodità e prezzo.
I ristoranti più strutturati, ad Hanoi, sono quasi tutti locali dall’aspetto rispettabile, pulito, sobrio e rassicurante. Si tratta di luoghi dove è possibile scegliere tra decine di piatti diversi della gastronomia vietnamita ma non solo. I menu, infatti, sono spesso divisi in due sezioni: cucina vietnamita (del nord e del sud indifferentemente) e piatti esteri (tra cui troneggia, spesso, la nostra pizza). I primi vengono descritti e serviti in modo impeccabile (e qui si vede l’influenza francese), accompagnati spesso da stuzzichini e minuscoli contorni. I prezzi sono quasi sempre piuttosto elevati, sempre rispetto allo standard medio locale, ovviamente, ma niente di così traumatico.
Il ristorante più famoso di Hanoi è indiscutibilmente l’Era. Non mi ricordo esattamente dov’è, ma basta digitarlo su Google Map e si trova subito. Qualsiasi taxista o autista di Grab, del resto, lo conosce e vi ci porterà ad occhi chiusi. L’Era è talmente richiesto che è sempre una buona idea prenotare il tavolo con un certo anticipo (la mattina sulla sera è sufficiente). In alternativa, occorrerà mettersi in fila e aspettare parecchio il proprio turno. La stragrande maggiornaza degli avventori sono stranieri, attirati più dal passaparola che dall’effettiva conoscenza del locale. In effetti, una volta dentro, ti accorgi che lo spazio è limitato, i tavoli sono collocati un po’ troppo vicini uno all’altro (probabilmente per accontentare il maggior numero di avventori), i tempi di attesa non sono proprio rapidissimi.
Ad ogni modo, l’Era è un ristorante i cui puoi gustare quasi tutti i piatti più famosi del Vietnam in un colpo solo: dagli involtini trasparenti al Pho, dal vitello con riso ai vari fritti di verdure e pesce. Se vuoi avere un’idea di cosa mangerai durante il viaggio, l’Era è il posto giusto per farsela in modo accurato e definitivo. A mio avviso, tuttavia, ci sono posti migliori – e altrettanto completi, se non di più – dove mangiare il meglio del cibo vietnamita senza spendere troppo.
Il mio preferito, senza ombra di dubbio, è il Net Hue. Si tratta di un locale che, nonostante l’aspetto respingente da fast food, offre una vastissima e prelibata scelta culinaria, tutta o quasi di origine locale, ovvero di Hanoi. Ci sono capitato per caso, come sempre accade, cercando un luogo ancora aperto malgrado l’ora tarda. Mi sono sorpreso, appena entrato, di trovare solo commensali vietnamiti. Cosa che mi ha immediatamente rinfrancato: se il Net Hue vantava un buon seguito da parte dei locali, significava che si mangiava più che discretamente.
E infatti non ho mangiato male, anzi, tutt’altro. Ogni piatto veniva presentato in un vassoietto di bambù insieme ad altri stuzzichini e piattini tipici, risultando quindi anche gradevole alla vista, oltre che gustoso al sapore. Le porzioni, inoltre, erano sempre abbondanti, tanto da farci pentire, la prima volta, di aver richiesto un piatto in più rispetto al pasto principale. Il Pho che ho ordinato io una sera, tanto per fare un esempio, era collocato in una scodella grande quanto un piatto e profonda almeno 15 centrimetri. All’interno le dosi di carne di manzo risultavano decisamente superiori alla media e le verdure, presentata a parte, potevano essere rinnovate a piacimento. Quanto alla birra, poi, la seconda era gratis!
In pratica, se aggiungiamo che il prezzo è davvero irrisorio, ecco che il Net Hue, malgrado la minore appeal che possiede rispetto ai locali più celebri, diventa una ottima scelta per mangiare ad Hanoi la sera e non pentirsene.