Un altro luogo mitico della Shanghai di un tempo è il quartiere Qibao, un luogo tranquilo e pittoresco che ospita forse l’ultimo canale di Shanghai. Fino a poche decine di anni fa, infatti, la città era caratterizzata da un dedalo di canali che si intrecciavano e formavano la più estesa via di comunicazione interna. Con il progresso e la modernizzazione, i canali sono stati coperti e al loro posto sono emerse anonime strade a più corsie.
A Qibao è possibile apprezzare l’atmosfera della Cina di una volta. La fitta trama di vie e viuzze che lo compongono è infatti un esempio di urbanistica cinese tradizionale difficilmente riscontrabile in altre parti del paese. Lungo le sue strette e affollatissime strade si affacciano negozi di alimenti e di souvenir per turisti, botteghe di artigiani, ristorantini alla moda e bettole fatiscenti. Questi vicoli, fiancheggiati da case d’epoca (accuratamente restaurate), si intrecciano con il canale di cui parlavo, un braccio d’acqua non più lungo di un chilometro e largo qualche decina di metri. I marciapiedi ai due lati del canale permettono di passeggiare avanti e indietro lungo di esso godendo di notevoli scorci panoramici. Le case sono in impeccabile stile tradizionale, di legno rosso, verniciato di fresco, con le insegne dipinte in oro e palle rosse a iosa. Un assaggio della Cina che in alcuni tratti, assicuro, fa venire la pelle d’oca.
Una curiosità. Le pareti del lungo canale erano tappezzate da insegne come questa:
Cosa che mi ha fatto pensare che alcune abitudini, specie di sera, sono piuttosto dure a morire.