Pur essendo ormai piuttosto datato – e si vede – lo Skytrain di Bangkok è ancora al centro della viabilità cittadina. Si tratta del più antico e ancora oggi efficiente mezzo di trasporto, uno dei pochi in grado di aprirsi un varco – quasi a forza – tra gli edifici della capitale thailandese. Il suo aspetto è simile a quello di un enorme serpente di cemento che dorme, sospeso sulle vie della città.
Lo Skytrain deve la sua fama al fatto che si tratta di una delle poche linee metropolitane interamente sopraelevata. I piloni di sostegno che la sorreggono, infatti, sono in alcuni punti talmente giganteschi da lasciare senza fiato. Si ergono in mezzo alle carreggiate delle strade e spesso sono così addossati ai palazzi vicini da creare una sorta di zona d’ombra permanente. Al di sotto, come si vede dalla foto, è stato ricavato un primo piano pensato originalmente come attraversamento pedonale. Idea davvero azzeccata, visto la penuria di marciapiedi di certe zone centrali della città, ma che non ha svolto appieno la sua funzione reale.
Infatti, nel breve volgere di qualche anno queste piattaforme concepite per migliorare la viabilità si sono riempite, e sempre più intasate, di bancarelle, negozietti, venditori ambulanti e tutto il corollario di minute attività commerciali tipiche di Bangkok. Con il risultato di rendere il suo attraversamento quasi più difficoltoso e lento di quanto avviene al livello della terraferma…
Lo Skytrain, in realtà si chiama BTS. E’ composta da due linee che si incrociano in Siam Square. La BTS Sukhumvit Line (in genere contrassegnata dal colore verde chiaro) attraversa la città da nord a sud; la BTS Silom Line (colore verde scuro) invece compie una specie di “ricciolo”, attraversa il fiume Chao Phraya e si dirige verso ovest, raggiungendo alcuni dei quartieri più periferici della città. Tutte e due attraversano alcuni dei luoghi più interessanti di Bangkok, per cui risultano molto frequentate dai turisti e visitatori in genere. Le attrazioni principali che si possono visitare sulla BTS Sukhumvit sono:
- Mo Chit – Il mercato di Chatuchak, che si svolge ogni fine settimana ed è il più grande dell’Asia (si dice); si trova proprio alla fermata del capolinea nord della linea.
- Victory Monument – La piazza del Monumento alla Vittoria, dove è possibile trovare bus o veicoli privati a noleggio per qualsiasi parte della Thailandia.
- Praya Thai – La stazione di scambio con la linea blu MRT che conduce direttamente all’aeroporto internazionale di Suvarnabhumi.
- Siam – Altra stazione di scambio dove è possibile visitare alcuni dei centri commerciali più grandi e lussuosi della città.
- Chit Dom – Altro posto caratterizzato dall’estrema concentrazione di centri commerciali e mercati locali caratteristici. Proprio fra i piloni dello Skytrain sorge il grazioso santuario di Erawan.
- Nana – Il famoso quartiere dedicato alla vita notturna di Bangkok.
- Sukhumvit – Un altro centro del divertimento, anche trasgressivo, con la famigerata strada a luci rosse di Soi Cowboy.
- Ekkamai – La stazioni degli autobus per l’Est (per Pattaya e Trat, tanto per intendersi).
Quanto alla BTS Silom:
- National Stadium – Il capolinea nord di questa linea sorge in uno dei luoghi più ricchi di attrazioni della città. Come l’MBK, il centro commerciale più antico e caotico di Bangkok, o il museo di Jim Thompson.
- Sala Daeng – E’ la fermata più vicina al quartiere a luci rosse (ormai decaduto) di Patpong.
- Saphan Taksin – La fermata presso il molo più trafficato di Bangkok. Da qui è possibile intraprendere suggestive gite sul fiume Chao Phraya o raggiungere Asiatique, il centro commerciale all’aperto dedicato quasi esclusivamente alla gastronomia thailandese.
Ma come si utilizza esattamente lo Skytrain? Prima di tutto occorre ricordare che a Bangkok le linee metropolitane, di terra e sottoterra, sono private. Ciascuna, cioè, gestisce in proprio le corse e le relative emissioni di biglietti. Quindi, se dovessimo passare dalla linea BTS alla linea MRT (la metropolitana vera e propria di Bangkok), dovremmo fare due biglietti diversi. Tuttavia, il sistema di pagamento di ogni compagnia è fortunatamente lo stesso.
I biglietti della BTS si acquistano presso rivenditori meccanici o – ma solo in alcune stazioni più grandi – anche alla biglietteria classica. Quella della foto sopra è una tipica macchinetta erogatrice di biglietti presso una femata della linea Sukhumvit. I pannelli a destra sono meramente informativi: indicano le varie fasi dell’acquisto del biglietto e (al centro) i costi di ciascuna tratta calcolati ovviamente dalla stazione in cui ci troviamo. Per dare un’idea, il costo di un viaggio di una sola fermata è di 16 baht. L’intero tragitto, da capolinea a capolinea, non supera i 46 baht. Un tragitto più complesso, che comporta il passaggio da una linea all’altra di diverse compagnie, può arrivare anche a 72 baht.
Il processo di acquisto è facile e intuitivo. Nel monitor grande (che è un touchscreen alquanto poco reattivo) bisogna cliccare sulla stazione di destinazione. Qui ho notato un leggero disservizio: i cerchietti cliccabili vicini ad ogni stazione sono piuttosto minuti e a volte non è possibile centrarli con i nostri ditoni occidentali al primo colpo. Una volta scelta la destinazione, il costo viene calcolato di conseguenza. Sempre su questa schermata bisogna aggiungere eventuali biglietti in più e, una volta che il prezzo verrà aggiornato, si può procedere al pagamento. Che va effettuato, come si vede dall’immagine, con monete o bancanote.
Ciò che ricaveremo non sarà un biglietto di carta come avviene da noi, ma un gettone di plastica. E’ un sistema che riserva qualche patema d’animo perchè sulle prime non sai cosa fare di questo gettone (token in inglese). Vai verso i tornelli e istintivamente sei portato a cercare una fessura dove inserirlo. Che ovviamente non esiste. Come si vede nella foto, il gettone di plastica va semplicemente passato sulla apposita superficie – peraltro ben segnalata dalla grafica. Una volta compiuta questa operazione i tornelli si spalancano immediatamente e si può passare oltre.
All’uscita, invece, l’operazione è leggermente diversa. Qui bisogna inserire il gettone nell’apposita fessura, e solo allora i tornelli si apriranno. In tal modo, si raggiunge lo scopo, duplice, di non sprecare carta da un lato e riutilizzare sempre la stessa plastica dall’altro. In sistema quindi comodo, efficiente e addirittura ecologico.