Assuan non è propriamente quella che si definirebbe una località turistica. Per gran parte dell’anno, infatti, il clima è talmente torrido e inclemente da disincentivare qualsiasi attività, anche la più semplice. I turisti che arrivano qui lo fanno quasi esclusivamente per un motivo: imbarcarsi per la crociera sul Nilo. Ciò non significa che questa sia l’unica attrattiva di Assuan. In effetti, poco a sud, è possibile raggiungere uno dei complessi archeologici più famosi del mondo, i templi di Abu Simbel. Una escursione organizzata alla perfezione da qualsiasi albergo e dalle stesse società che gestiscono le navi da crociera.
Di conseguenza, resta poco tempo per guardarsi intorno. Sembra che non ci sia altro da vedere, a parte le cateratte del Nilo; o da fare, a parte la classica gita in feluca. Ma non è così. Proprio di fronte alla cittadina si erge una piccola isola rocciosa, in parte coperta di sabbia, l’Isola Elefantina. La quale, malgrado le apparenze, è una destinazione affascinante che offre una ricca combinazione di storia, cultura e paesaggi mozzafiato. Non serve altro che noleggiare una feluca e in pochi minuti si raggiunge facilmente.
L’Isola Elefantina non è ciò che si dice una località ridente. Gran parte della sua superficie è occupata dalle rovine di una antica città, distrutta dai Persiani e abbandonata per sempre. Qua e là sorgono alcuni monumenti piuttosto anonimi, un paio di piccole moschee, che non mancano mai, e la ricostruzione – ad uso e consumo dei turisti – di un villaggio nubiano. Esiste anche un piccolo museo che offre una panoramica dettagliata sulla lunga storia dell’isola, grazie a una vasta gamma di manufatti, tra cui ceramiche, statue, e iscrizioni che risalgono a varie epoche, dai periodi pre-dinastici fino all’epoca romana. Ma i turisti ci vanno per godersi un minimo di aria condizionata e poter riprendersi dal caldo feroce del luogo.
E’ il Nilometro la vera star dell’isola. Non è l’unico in Egitto, è ovvio, e neppure il più bello – il Cairo ne ha uno davvero spettacolare. Ma è da vedere a tutti i costi. E dire che se non fosse segnalato da una minuscola insegna a terra, nessuno riuscirebbe a trovarlo. In effetti, il Nilometro di Assuan consiste in una scalinata che conduce fino a dove incontra le acque del Nilo. Sulle pareti della scalinata, sono incise delle tacche e delle iscrizioni che segnano i livelli dell’acqua. Queste iscrizioni erano utilizzate per misurare con precisione l’altezza dell’inondazione annuale. Sono in diverse lingue, inclusi geroglifici egizi, greco e latino. Alla base della scalinata, vi era una camera di misurazione dove l’acqua del Nilo entrava attraverso un’apertura, permettendo una lettura accurata anche durante le piene. La camera è andata distrutta ma l’apertura si vede ancora oggi, dal fiume, ed è uno dei luoghi in cui si concentrano le feluche piene di turisti.
Senza voler essere troppo didascalico, descrivo in breve a cosa serviva il Nilometro. All’agricoltura, innanzitutto. Il livello delle acque del Nilo determinava la fertilità dei campi circostanti. Un’inondazione troppo bassa significava scarsa fertilità e possibilità di carestie, mentre un’inondazione troppo alta poteva causare distruzione e danni alle infrastrutture. Grazie al Nilometro, gli egiziani potevano prevedere questi eventi e pianificare di conseguenza la semina e la raccolta.
Il livello delle inondazioni del Nilo era anche un indicatore della produttività agricola annuale. Sulla base delle misurazioni del Nilometro, le autorità potevano determinare la quantità di tasse da imporre agli agricoltori. Un anno di abbondanti inondazioni significava un raccolto ricco e quindi tasse più alte, mentre anni di inondazioni scarse comportavano tasse ridotte. Non era un sistema di imposte progressivo ma almeno era abbastanza equilibrato socialmente.
Il giro in feluca dà modo di dare un’occhiata anche alla riva occidentale del Nilo, proprio di fronte all’isola Elefantina. Lì, su una collina bruciata dal sole, ecco apparire il Mausoleo dell’Aga Khan, celebre per il suo stile architettonico distintivo e la sua posizione panoramica che domina il fiume e la città. Sebbene l’accesso all’interno del mausoleo sia generalmente limitato, si possono comunque esplorare i giardini circostanti e ammirare l’architettura esterna. Sempre calura permettendo…