Le spiagge di Kuta Lombok: tre posti da non perdere

Immaginate una grande spiaggia assolata, praticamente deserta, lambita da un mare cristallino, circondata da colline quasi prive di vegetazione, su cui si affaccia un minuscolo villaggio di pescatori… Ebbene, questa meraviglia, ormai introvabile in altre zone del mondo, a Lombok è la regola. Le spiagge di Kuta Lombok, in particolare, sono tra le più belle e selvagge in assoluto, a mio avviso le migliori che abbia mai visto nei miei viaggi. E’ quindi con estrema sicurezza che mi sento di raccomandarle. Se scegliete Lombok, andate a Kuta, a sud, e non ve ne pentirete.

La posizione di Kuta, in effetti, è privilegiata. Si trova all’interno di un’ampia baia, anch’essa caratterizzata da una bella spiaggia di sabbia fine, lambita da un lungomare lastricato che non ne deturpa assolutamente la bellezza. Si tratta di una spiaggia in piena regola, in alcuni punti anche sommariamente attrezzata, su cui trascorrono il tempo quei turisti che, per pigrizia, non intendono mettersi alla ricerca di luoghi più incantevoli e meno frequentati. Ma ripeto, non è una scelta di ripiego: il mare è protetto da una barriera corallina posta a poche centinaia di metri di distanza, quindi è quasi sempre calmo e adatto alla balneazione. La spiaggia è enorme e la vicinanza con la cittadina permette di raggiungere facilmente uno dei numerosi bar o ristorantini sulla strada. Il tramonto, infine, qui è davvero uno spettacolo della natura, e i numerosi speroni di roccia protesi sul mare ne assicurano una vista privilegiata.

Un tipico scooter Honda di Kuta

Le spiagge più belle si trovano a ovest della cittadina. Per raggiungerle non c’è altro mezzo che noleggiare uno scooter. L’unico almeno che assicuri il massimo di libertà di movimento. Quindi per prima cosa è bene assicurarsi il mezzo più adeguato per questi trasferimenti che, posso assicurarlo, diventeranno in breve molto intensi. Quasi tutti gli alberghi noleggiano degli scooter. Molti sono provvisti di un porta-tavola da surf, laterale, adatto quindi agli appassionati di questo sport. Per chi non sia interessato, tuttavia, consiglio di prendere uno scooter senza attacco (che sbilancerebbe la guida) ma con più cavalli motore possibile. Le distanze infatti non sono trascurabili, si va dai 20 ai 40 chilometri fra andata e ritorno; quindi meglio avere potenza e sopratutto capacità di serbatoio.

Pantai Mawun

Pantai Mawun

La prima spiaggia di cui consiglio una visita è Mawun, posta una decina di chilometri a Ovest di Kuta. Chiusa tra due enormi conformazioni montuose piuttosto spelacchiate, la baia di Mawun è praticamente una piscina a cielo aperto. La barriera corallina all’ingresso del golfo impedisce ai cavalloni di penetrare all’interno, cosa che rende questo luogo adatto alla balneazione di tutti. La parte più attrezzata si trova entrando a destra, verso la collina raffigurata nella foto. Qui una famiglia di autoctoni gestisce quattro o cinque ombrelloni provvisti di lettini e un florido commercio di noci di cocco, offerte sia alla maniera consueta, con cannuccia e cucchiaio, sia prive di scorza, quindi immediatamente commestibili. I prezzi sono ovviamente bassissimi.

Il posto è magico, incantevole, fuori dal tempo. L’acqua del mare, straordinariamente limpida e calda, offre un ottimo rifugio dai raggi del sole che qui, specie nelle ore centrali del giorno, è davvero forte. La parte sinistra della spiaggia è occupata da un villaggio di etnia Sasak. Poche capanne con i tetti in lamiera, a dire il vero, dove non ferve un’attività particolarmente frenetica. Io ho faticato parecchio prima di individuare qualche abitante. Le uniche testimonianze di vita umana sono le reti da pesca disposte ad asciugare e le lunghe e strette barche con bilanciere, tirate a secco sulla spiaggia. Lontano, in pieno mare, ho scorto delle persone intente a pescare. Il metodo era perlomeno bizzarro. Stavano in piedi in mezzo a quella che doveva essere una secca, con l’acqua che arrivava al bacino, e pescavano con delle lunghe canne senza mulinello.

Pescatori in mezzo al mare

La spiaggia di Mawun non è particolarmente frequentata. Quindi non dovrebbe essere difficile trovare un posto tranquillo e isolato dove prendere il sole e godersi il mare in piena pace. Ogni tanto passa qualche donna con un paniere in testa. Vende pesce cotto alla griglia, lo stesso che i pescatori del villaggio vicino hanno appena pescato. Consiglio di acquistarlo e assaggiarlo perché è ottimo.

Pantai Tampah

La spiaggia successiva, andando sempre verso Ovest, è Pantai Tampah. Pur essendo situata in un golfo e protetta da una barriera corralina al largo, è la spiaggia che più risente delle mareggiate. Quando ci sono andato io, infatti, la sabbia era ricoperta da alghe marroni sminuzzate e l’acqua, pur limpida come in altri luoghi, era invasa di frammenti verdi. Pantai Tampah sembra essere la spiaggia preferita dai locali. Non esistono nè ombrelloni nè lettini da spiaggia. Qui tutto è naturale e gratuito, a parte il parcheggio, sotto gli alberi, il cui costo tuttavia è irrisorio. La gente si accoccola sotto gli alberi e sfrutta alcune capannucce a palafitta per riporre le proprie cose. L’unica concessione al divertimento è un “banana boat” che fa la spola, avanti e indietro, con la spiaggia. Ma è proprio l’unico mezzo a motore, posso assicurarlo. All’interno, una tettoia di giunchi e bambù ripara un lungo tavolo destinato ai picnic. I pochi turisti stranieri lo usano per rifugiarsi dai raggi del sole.

Pantai Selong Belanek

Selong Belanek con la bassa marea

Ultima, ma non per ultima, ecco la spiaggia di Selong Belanek. Senz’altro la più celebre di tutte le spiagge a ovest di Kuta. E anche la più lontana. Per raggiungerla, infatti, occorre fare sempre il pieno allo scooter. Il sito è ben segnalato; d’altronde è il posto meglio attrezzato che si possa trovare nel giro di 100 chilometri tutto intorno. Una lunga strada sterrata mista a sabbia conduce alla spiaggia. E’ qui che bisogna lasciare lo scooter (pagando anche stavolta qualcosa al parcheggiatore di turno), ma è difficile trovare un terreno sufficientemente in piano per poterlo mettere sul cavalletto. Non è raro infatti vedere file di motorini abbattuti uno sull’altro per effetto domino.

L’ingresso alla spiaggia è spettacolare. Da una parte all’altra la vista spazia su un paesaggio favoloso, pulito, sgombro da qualsiasi elemento di modernità. Le persone presenti sono pochissime, e questo malgrado gli scooter all’ingresso facciano pensare il contrario. Ciò è dovuto proprio alla vastità di questa spiaggia che riesce ad assorbire quantità elevate di turisti in qualsiasi ora del giorno. La popolazione più rappresentata, in termini di numero, non è umana. Miriadi di granchietti minuscoli fanno capolino dalle loro buchette e formicolano a ridosso del bagnasciuga, sparendo rapidamente non appena qualcuno si avvicina.

Il mare non è mai abbastanza calmo. Ci sono quasi sempre cavalloni, a volte alquanto violenti, quindi occhio ai bambini piccoli e a chi non sa nuotare. Per tutti gli altri il divertimento è assicurato. Un baracchino all’ombra degli alberi permette l’affitto di tavole da surf di tutte le dimensioni; alcuni simpatici ragazzi dai capelli lunghi e orecchino al lobo fanno lezioni di surf ai principianti per poche rupie. Per chi è alle prime armi e volesse sperimentare, suggerisco di farci un pensierino: le onde non sono mai troppo alte e sembra che gli istruttori siano abbastanza bravi. La tavola piccola viene comunemente utilizzata invece per fare una sorta di “surf di pancia”, standoci distesi sopra; pratica che ho ritenuto immediatamente più facile e meno pericolosa del surfing classico…

La spiaggia la mattina presto

Pantai Selong Belanek è una spiaggia attrezzata. Appena arrivati, subito sulla destra, appaiono i primi onbrelloni con lettini di bambù. Se si è fortunati e si trovano liberi, io consiglio di non tergiversare oltre e occuparne qualcuno. E’ l’unico modo di proteggersi dal sole nelle ore più calde del giorno: qui è assolutamente sconsigliabile stendere una asciugamano e prendere il sole come si farebbe nel nostro Mediterraneo. Gli ombrelloni sembrano all’inizio esageratamente vicini alla linea della battigia. Alcuni lettini vengono addirittura lambiti dalle onde. Ci si chiede perché, ma basta aspettare e se ne capisce il motivo: la marea cala rapidamente e nel giro di poche ore allontana il mare di parecchi metri.

 

 

 

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