Le pagode gemelle di Guilin

Guilin è per molti versi una città sorprendente. A prima vista non trasmette grandi emozioni: è una grande metropoli cinese come le altre, con viali sterminati, palazzoni mastodontici, traffico sostenuto, centri commerciali ovunque. Eppure nasconde alcuni angoli che lasciano senza fiato, come per esempio il Parco delle due Torri, un’area verde e lacustre che sembra la scenografia perfetta di un film storico. In questa area idilliaca sorgono appunto due pagode gemelle, all’apparenza molto antiche, che si ergono come due torri – appunto – sulla superfice del lago Shanhu, specchiandosi sulle sue acque e creando lo sfondo ideale per fotografie e selfie a volontà. Attività a cui i turisti cinesi paiono particolarmente affezionati.

Originariamente costruite durante la dinastia Tang (618-907), le pagode furono ricostruite nel 2001 utilizzando tecniche moderne per garantirne resistenza alle intemperie e durabilità. Nonostante il restyling, mantengono la loro essenza tradizionale, con dettagli architettonici tipici dell’epoca originale. Entrambe le pagode riflettono infatti i canoni dell’architettura tradizionale cinese, caratterizzata dai 7 piani sovrapposti, che simboleggiano l’ascesa spirituale e la connessione con il cielo.

In breve, le due pagode gemelle di Guilin rappresentano il concetto taoista di equilibrio e armonia. La Pagoda del Sole, alta 41 metri, è costruita interamente in bronzo, e in quanto tale è la più grande pagoda in bronzo al mondo. Accanto a essa, la Pagoda della Luna, alta 35 metri, è invece realizzata in ceramica smaltata. Questo contrasto tra i materiali e le dimensioni simboleggia la complementarità di yin e yang, uno dei concetti più rappresentati – e meno capiti – della filosofia e dell’arte cinese. Un tunnel subacqueo collega le due torri, permettendo ai visitatori di camminare sott’acqua e ammirare le pagode da una prospettiva unica.

Le pagode possono essere visitate sia di giorno che di notte. Uno dei percorsi più affascinanti, comunque, è quello che si snoda lungo il lago, a bordo di piccoli e rumorosi battelli fluviali. Il giro proposto non è particolarmente lungo e può essere effettuato a qualsiasi ora. Rappresenta un modo rilassante e riposante per ammirare le bellezze nascoste del parco da una prospettiva senza dubbio più appagante. In questo modo è possibile raggiungere alcuni angoli davvero interessanti, dato che il parco è ricco di sculture, ponti tradizionali, padiglioni e giardini, che altrimenti sarebbe più arduo poter visitare.

Tra le tante meraviglie, segnalo un grande albero di baniano con radici esposte che si estendono lungo una struttura di pietra affacciata sul lago. Questo tipo di scenario è tipico di luoghi naturalistici e culturali in Cina, dove alberi secolari e paesaggi acquatici sono considerati simboli di longevità, forza e connessione con la natura. Non è l’unico esempio, a dire il vero, ma impressiona per la sua complessità e perfezione.

Tornando alle pagode gemelle, il momento migliore per osservarle è senza dubbio al tramonto. Le pagode vengono sagacemente illuminate da luci calde e vibranti che ne risaltano le forme e la struttura. La Pagoda del Sole si tinge di oro brillante, mentre la Pagoda della Luna brilla di una tonalità argentea. Sole e Luna, appunto. Il momento più suggestivo è senza dubbio per l’ora di cena, quando l’atmosfera notturna del Lago Shanhu si arricchisce di elementi che appagano non solo la vista, ma anche udito e olfatto. E’ una consuetudine consolidata, infatti, che alcuni musicisti locali si radunino presso le sponde del lago, o sulla piazza prospicente le due pagode, per eseguire musiche e melodie con strumenti tradizionali cinesi. Il tutto condito e accompagnato dai profumi suadenti che giungono dal vicino street food, immancabile anche a Guilin, e a cui è pressoché impossibile resistere…

 

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