Una delle peculiarità tipiche di Dali – e dei suoi dintorni – è la tipica decorazione che ricopre, a volte in modo minimo, a volte interamente, le pareti di molti edifici, sia pubblici che privati. Si tratta di una forma particolare di architettura tradizionale, le cosidette Case Bai, che prende il nome dalla minoranza etnica che dimora da sempre nel circondario.
A Dali le case Bai sono ampiamente visibili sia al centro che in periferia. Le più belle sono effettivamente collocate nei dintorni e spesso sono grandi abitazioni multifamiliari con giardino, cortile e grandi porte di ingresso. In città tuttavia ve ne sono alcune, a volte un po’ nascoste, che sono dei veri gioiellini. Vale la pena trascorrere qualche ora alla loro scoperta.
Ma cosa sono le case Bai? Sono abitazioni splendidamente costruite e decorate con disegni e colori sgargianti su pareti a sfondo bianco. A quanto pare rappresentano una versione locale di un tipo di architettura tradizionale che fiorì in Cina durante la Dinastia Qing (1644-1911). Rispetto però ad altri luoghi, le costruzioni di Dali hanno un tocco di originalità tipico della popolazione Bai. I dipinti, ad esempio, sono colorati (in altre parti della Cina sono monocromatici); sono spesso circondati da giardini; presentano un portico con colonne; le decorazioni delle case più distinte sono in marmo; i tetti di queste case sono molto spioventi, di legno e con le gronde rovesciate. Le case Bai ricordano in qualche modo le abitazioni tradizionali giapponesi. Una somiglianza che senz’altro verrà notata da chi è stato in entrambi i paesi.
Una casa tradizionale in stile Bai ha un muro chiamato “muro splendente”. Quando il sole tramonta, la luce del sole brilla sul muro e poi si riflette nel cortile, rendendo tutto lo spazio circostante luminoso. Questo particolare tipo di edificio è più diffuso nella periferia piuttosto che in città. Arrivando con il treno o con l’autobus, comunque, non sarà difficile vederne qualcuno; penso anzi che sarà la prima cosa che si noterà arrivando a Dali, quindi tenete pronti macchine fotografiche e videocamere.
Insomma, passeggiare per Dali diventa di fatto un camminare con lo sguardo fisso in alto per scoprire, di volta in volta, raffigurazioni di paesaggi fatati, animali improbabili, fiori e piante fantasmagoriche; il tutto dipinto con una raffinatezza da lasciare senza parole. E l’ammirazione si trasforma in stupore se consideriamo che a Dali e dintorni anche le stalle e gli edifici più modesti hanno decorazioni sulle pareti esterne, e tutte di ottima fattura. Questo fa pensare a quanti grandi artisti siano vissuti nel passato e siano completamente sconosciuti…