La passione indiana per i selfie con i turisti occidentali

A chiunque sia stato in India sarà certamente capitato un fenomeno alquanto originale: la continua e pressante richiesta di ottenere dei selfie con i turisti occidentali. Succede soprattutto nei pressi delle aree turistiche, quelle in cui i viaggiatori stranieri sono più numerosi e concentrati; quasi mai nelle grandi metropoli, dove – al contrario – il turista straniero è abbastanza ignorato.

In alcuni luoghi ad alta concentrazione turistica, soprattutto indiana, il fenomeno del selfie con l’occidentale raggiunge dimensioni impressionanti. Può capitare che tu venga fermato più volte, spesso davanti a qualche monumento importante, per posare insieme a persone sorridenti e un po’ caciarone, ma sempre estremamente gentili. Ci sono casi in cui le varie comitive di turisti indiani si danno il cambio, una dopo l’altra, per potersi fare questo benedetto selfie con te. Una specie di catena di montaggio che finisce per soffocarti e ti impedisce di proseguire serenamente il tuo giro.

Questa strana abitudine – non esclusiva dell’India, sia chiaro, ma diffusa in molti luoghi dell’Asia – ha una sua spiegazione logica. Deriva dalla poca familiarità di molti indiani con le persone che provengono dall’Occidente, e in particolar modo dall’Occidente di origine europea. Non è un caso, infatti, che i turisti cinesi o giapponesi vengono lasciati relativamente in pace. A loro non viene chiesto niente, se non in casi sporadici, mentre gli occidentali, meglio se alti, biondi e bruciati dal sole, rappresentano la preda più ambita e vengono fermati continuamente.

Tali manifestazioni hanno raggiunto un livello quasi insopportabile a Ellora, durante la nostra visita alle famose grotte buddiste. C’è stato un momento in cui le mie amiche Daniela e Anna, ormai stufe di essere fermate continuamente dalle persone che desideravano il famoso selfie, hanno trovato una soluzione ingegnosa e molto efficente. Si sono semplicemente sistemate su una piedistallo, sedute e al riparo dal sole, e hanno iniziato (con molta ironia) a smistare il traffico di gente che faceva la fila per ottenere un selfie con loro: “avanti un altro!…”. Una specie di catena di montaggio che è durata parecchi minuti, sollevando l’ilarità degli altri stranieri che assistevano alla scena. Ma non quella dei partecipanti al rito, che invece non hanno colto la bizzarria della situazione…

Il turismo interno indiano, negli ultimi tempi, è aumentato vertiginosamente. Complici le basse tariffe aeree, le migliorate vie di comunicazione, la possibilità tramite internet di prenotare servizi a distanza, tutto ciò ha incoraggiato la nascente classe media indiana a concedersi il primo vero lusso che si possa mai desiderare: quello di viaggiare. Viaggiare significa non solo frequentare posti mai visti prima, ma incontrare anche gente nuova, diversa, che si veste in modo strano e parla spesso una lingua sconosciuta. I posti turistici, pertanto, diventano l’ideale luogo di incontro tra indiani e indiani, in primo luogo, ma anche tra indiani e persone che non hai mai visto in carne e ossa. Persone di cui si conosce l’esistenza solo tramite la televisione e il cinema. Gli occidentali, appunto.

In un’epoca in cui il cellulare è più utilizzato dello spazzolino da denti, ogni evento, anche il più insignificante, va celebrato con un ricordo fotografico degno di nota. E quindi perché non immortalare quel fortuito incontro con l’affannata e sudata turista svedese che se ne sta appollaiata, più morta che viva, su un tronco caduto, all’ombra di un grande baniano? O celebrare il momento in cui si è condiviso un panorama da sogno con un gruppo di turisti italiani, vivaci e chiacchieroni, che sembrano così disponibili e simpatici? Oppure fotografare la propria famigliola (che a volte può essere parecchio numerosa) con due sprovveduti turisti inglesi, cotti dal sole, che con estrema educazione cercano invano di divincolarsi da tante attenzioni?

L’immagine di te con un occidentale è probabilmente il trofeo da condividere, via social, o da mostrare ai vicini al proprio ritorno a casa. E bisogna averlo assolutamente, anche a costo di fare delle figuracce o di beccarsi qualche insulto in una lingua incomprensibile… Ma ne vale la pena. A quanto pare il selfie con il turista occidentale è l’elemento in grado di consacrare, in modo convincente e definitivo, che sei un turista come tutti gli altri, che non hai niente da invidiare ai (supposti) ricchi stranieri con cui condividi monumenti, alberghi, autobus e spiagge. E’ in sostanza la celebrazione di un nuovo status, né più né meno, a cui noi, con la nostra brutta faccia butterata dal caldo e dalla fatica, prestiamo un minimo di credibilità.

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