Il Museo Nazionale di Antropologia, la tappa imperdibile di un viaggio in Messico

Il Museo Nazionale di Antropologia di Città del Messico non è un semplice museo, uno dei tanti che si può fare anche a meno di visitare. E’ la storia del Messico, la sua identità culturale, il passato, il presente e il futuro. Intraprendere un viaggio in Messico senza inserire questo luogo tra le tappe da visitare è una vera sciocchezza. Anzi, un’eresia, a maggior ragione se l’idea è quella di andare in posti come Chichen Itza o Palenque. Il Museo Nazionale di Antropologia ne rappresenta la fase propedeutica, la necessaria premessa culturale senza la quale ogni monumento maya, atzeco od olmeco è solo un mucchio di rovine circondato dalla foresta.

Eppure non tutti i tour operator che organizzano i viaggi organizzati in Messico includono il museo tra le sue attrazioni. La maggior parte non prevede neppure la tappa nella capitale, utilizzando direttamente Cancun come scalo di ingresso e uscita dal paese. I grandi siti archeologici sono ovviamente inseriti negli itinerari, ma quasi sempre come rapide escursioni di mezza giornata. L’offerta di queste organizzazioni si basa soprattutto sulle bellezze naturali e vacanziere dello Yucatan: mare, sole, buon cibo, vita notturna.

Il Museo Nazionale di Antropologia è uno dei più importanti e rinomati musei del mondo, dedicato alla preservazione e all’esposizione del patrimonio culturale precolombiano del Messico. Prende questa denominazione (“di Antropologia”) perché è dedicato allo studio e alla presentazione culturale e archeologica delle civiltà mesoamericane in quanto popolazioni umane. Una grande collezione, infatti, è dedicata esplicitamente alle tradizioni dei popoli messicani, dalla preistoria all’arrivo degli spagnoli fino ai tempi moderni, con ricostruzioni fedeli di ambienti, costumi, manufatti ed altro. Ma non è certo questa la parte più interessante del museo.

Il Museo è anche un edificio notevole per struttura e stile. Fu inaugurato il 17 settembre 1964 e rappresenta uno degli esempi più significativi dell’architettura moderna in Messico. Uno degli elementi più rappresentativi del museo è il “Paraguas“, una gigantesca struttura a ombrello situata nel cortile centrale, che funge da fonte di ombra e da fontana.

Si trova all’iterno del Bosque de Chapultepec, uno dei parchi urbani più grandi e importanti di Città del Messico, ricco di storia, cultura e natura – abitato pealtro da floride colonie di opossum. Il Museo è raggiungibile con la Metro: l’opzione più rapida è la linea 1, rossa. stazione Chapultepec; in alternativa è possibile prendere la linea 7, arancione, ma da qui il percorso a piedi è più lungo.

La visita al Museo Nazionale di Antropologia non è da prendere con leggerezza. Richiede non solo tempo ma anche preparazione fisica e una accurata pianificazione. Le sale espositive sono enormi e molto articolate, costringendo i visitatori a seguire percorsi espositivi piuttosto lunghi; all’esterno, in spazi di foresta ricreata ad arte, sono stati realizzati itinerari altrettanto interessanti, con ricostruzioni di tombe e monumenti di varie civiltà precolobiane. Un gustoso antipasto di ciò che si andrà a vedere di persona nei siti archeologici originari. Per questo consiglio di iniziare la visita abbastanza presto. Ciò consentirà non solo di dedicarsi all’osservazione di tutte le meraviglie custodite del museo, ma anche di potersi concedere, ogni tanto, qualche pausa nelle numerose caffetterie e ristoranti presenti all’interno dell’edificio.

La struttura espositiva, di per sé, è abbastanza semplice e si compone di 2 piani che corrono intorno al patio centrale. Ogni piano presenta un numero variabile di grandi sale; quelle del piano terra presentano ingressi indipendenti l’una dall’altra; quelle del piano alto invece si succedono l’una all’altra senza soluzione di continuità. Le due sezioni sono dedicate a due aspetti diversi della storia del Messico. Il piano terra è dedicato all’archeologia del paese, con reperti provenienti da tutte le aree più importanti; il piano alto è più focalizzato sull’aspetto antropologico, con esposizioni di manufatti, oggetti, ricostruzioni dei vari popoli messicani, antichi e moderni, a seconda dell’ambiente in cui vivono.

L’area più interessante è, ovviamente, quella che si trova a pian terreno, chiamata “Sale archeologiche“. E’ composta da 11 sale, da visitare rigorosamente in senso anti-orario, ovvero da destra verso sinistra, per seguire grossomodo i criterio cronologico con le quali sono state allestite. Si comincia con i primi insediamenti preistorici, poi si passa alle popolazioni del Neolitico e così via, procedendo verso periodi con maggiori (e più prestigiosi) reperti archeologici.

Le sale in cui concentrare la maggiore attenzione sono:

La Sala Mexica (Azteca), collocata nel blocco n. 6, proprio di fronte al Paraguas. Custodisce la Pietra del Sole (Calendario Azteco), probabilmente il reperto più famoso del museo, una massiccia pietra scolpita che rappresenta un calendario cerimoniale azteco.

La Sala Maya (blocco 9). Qui è possibile ammirare mirabili ricostruzioni di templi e decine di manufatti di ottima fattura. Nel giardino esterno è stato ricostruito un tempio maya nelle dimensioni originali.

La Sala del Norte del Mexico (Tolteca) (blocco 5). Probabilmene l’ambiente più intrigante perché dedicato ad una civiltà molto antica e ancora oggi poco conosciuta. Qui sono conservate alcune delle “teste” giganti più famose del Messico.

La Sala Teotihuacan (blocco 4). La maggior parte dei reperti scoperti a Teotihuacan sono conservati proprio in questa sala enorme.

Queste sono solo le aree più ricche di manufatti e reperti archeologici di una certa rilevanza. Ma il Museo Nazionale di Antropologia è uno scrigno di tesori nascosti, da esplorare accuratamente, aggirandosi con calma tra le centinaia di teche e di strutture presenti, tutte estremamente ben realizzate. E se proprio serve una pausa (e posso garantire che serve) allora l’opzione più gradevole è quella di andare in uno dei numerosi ristoranti-bar presenti al pian terreno, alcuni con tavoli collocati direttamente nel lussureggiante giardino che circonda il Museo. Qui un caffè e un dolce costano mediamente più che altrove, è naturale, ma vuoi mettere il piacere di gustarsi una bevanda calda di fronte ad una tomba maya?

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