I ponti di Vang Vieng

Il principale motivo che attrae turisti di tutto il mondo a Vang Vieng non è la sua animata vita notturna. E’ probabile che la maggior parte della gente decida di restarci per questo. Ma non direi che l’attrattiva principale di questa modesta cittadina siano i locali in cui consumare alcol e frullati corretti alla marijuana. Ciò che merita davvero, a Vang Vieng, è la campagna che la circonda. Un articolato mix di campi di riso, colline boscose, fiumi, foreste intricate, cascate e laghetti nascosti, grotte da esplorare… Insomma, il repertorio completo di un soggiorno in assoluto contatto con la natura.

Il tutto, è bene dirlo, sorprendentemente a portata di mano. Ogni albergo o stamberga adibita all’ospitalità si affaccia sul fiume Nam Song. Il fiume è per la maggior parte del tempo placido e navigabile, adatto per qualsiasi sport acquatico, dalla canoa al tubing ai semplici tuffi con la corda. In alcuni punti è addirittura balneabile; quando siamo arrivati noi, ad esempio, appariva limpido e terso come un ruscello di montagna, ed erano in molti – turisti e locali – che ne approfittavano.

Uno dei ponti più caratteristici di Vang Vieng

Ma ciò che a mio parere vale la pena esplorare, sono gli innumerevoli ponti sospesi che sorgono attorno alla cittadina. Il fiume, infatti, è attraversato da viadotti, cavalcavia, semplici passerelle che, in origine, dovevano essere di legno e bambu, e solo alcuni, in tempi recenti, sono stati rinforzati con arcate e tiranti di acciaio. Attraversare i più traballanti, come quello in foto, può costituire un momento di grande apprensione, visto che sono poco stabili e piuttosto malandati, e ci passano indifferentemente uomini e mezzi a due ruote.

Una bomba americana

Alcuni ponti risalgono al periodo della guerra del Vietnam. Il Laos è stato attivamente coinvolto nei combattimenti per la semplice ragione che i Vietcong, in fuga dai bombardamenti americani, si rifugiavano in questo paese nel tentativo di mettersi al sicuro. Speranza che non durò a lungo, visto che le bombe americane li seguirono pure qui. Un periodo triste della storia del Laos che però viene ricordato con una punta di ironia, come si vede nella foto accanto: un’ordigno americano fa bella mostra di sè all’inizio di un lungo viadotto poco a sud di Vang Vieng. E’ una specie di trofeo di guerra e allo stesso tempo un monito per le future generazioni. Una coppia di altre due bombe sono collocate dall’altra parte del ponte.

Quando si attraversa uno di questi ponti, occorre prestare attenzione ai mezzi che lo percorrono. La maggior parte delle carreggiate non sono più ampie di 2 metri. Quindi due mezzi che provengono da direzioni opposte possono avere qualche difficoltà a disporsi in modo da non scontrarsi. Ho assistito a vere e proprie acrobazie che hanno permesso a due piccoli camion di sfiorarsi appena senza rischiare il minimo danno.

Se in quel momento ci sono anche dei pedoni sul ponte, sono questi ultimi che ne pagano le conseguenze, perché per loro non è prevista alcuna considerazione. Il pedone viene visto come una specie di abusivo, non ha diritto a utilizzare il viadotto, se lo fa è a suo rischio e pericolo. La scena comica è la seguente: all’improvviso la gente accelera il passo, o addirittura si mette a correre pur di lasciare la via libera al camion o al furgone in transito; questo, con tutta evidenza, non mostra di avere la minima intenzione di rallentare, anzi procede spedito in avanti dando sfogo al clacson. Occhio quindi a quando scegliere di passare.

 

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