La regione autonoma di Guangxi Zhuang, situata nel sud della Cina, è una delle aree più affascinanti del paese, con paesaggi mozzafiato, cultura unica e tradizioni antiche. Da sempre attira torme di turisti, sia cinesi che stranieri, alla ricerca di una Cina che probabilmente non esiste più. Si pensa che questo mondo perduto possa trovarsi dove le tradizioni sono più rispettate che altrove, e il Guangxi sembra avere le carte in regola per rispettare questo assunto. In effetti è ricco di scenari naturali spettacolari, ospita decine di minoranze etniche che preservano con le unghie e coi denti i propri costumi ancestrali, conserva (almeno sulla carta) stili di vita che la modernità sembra non aver scalfito affatto.
Questa visione è in parte vera. Il turismo di massa ha finito per cambiare irrimediabilmente lo stile di vita della regione. Per adeguarsi alle mutate esigenze del mercato, molte comunità sono scese (devo dire volentieri) a compromessi con le proprie tradizioni, adeguandosi ai ritmi e alle storture di una economia in grado di travolgere qualsiasi elemento preesistente. E così i paesini tanto caratteristici si sono trasformati in brevissimo tempo in supermarket dei costumi locali, luoghi in cui le tradizioni vengono vendute come se fossero né più né meno che dei prodotti. Ai turisti piace, è innegabile, perché non c’è niente di meglio che entrare in contatto con le culture più distanti, anche le meno comprensibili, restandone però sufficientemente separati. Come avviene quando vai al teatro o al cinema, in sostanza.
Nondimeno, una visita approfondita del Guangxi resta ancora oggi un modo efficace e relativamene poco dispendioso per respirare l’antico spirito della Cina. E il luogo più adatto per prepararsi alle emozioni che seguiranno è proprio Guilin, una delle città più importanti della regione, situata peraltro in una posizione geografica che la rende sicuramente la più idonea base di partenza per visitare i dintorni. Guilin, inoltre, è una città moderna e ben costruita, così diversa per esempio da Nanning, la capitale, che sconta tutte le brutture delle megalopoli cinesi. Guilin, al contrario, conserva una zona antica, ottimamente preservata, in cui vale la pena perdersi per qualche ora. Inoltre, è famosa per la sua cucina: il riso fritto di Guilin è una delle specialità locali più apprezzate.
Raggiungere Guilin con l’aereo è facile: da Pechino e Shanghai i voli diretti sono frequenti, e il viaggio dura appena 2 ore e mezza. Le compagnie che coprono il tragitto sono: China Eastern, China Southern e Air China. I costi sono piuttosto salati, a quanto pare: da 360 a 470 euro, andata e ritorno. Molto più a buon mercato il treno, visto che Guilin è magnificamente collegata con tutte le maggiori città della Cina. Da Pechino e Shanghai i treni ad alta velocità impiegano circa 8/9 ore per compiere il tragitto, e costano mediamente dai 400 ai 600 yuan a tratta. Da Guangzhou e Shenzhen la distanza è considerevolmente minore e il costo si abbassa proporzionalmente.
Ma cosa vedere nel Guangxi? Le destinazioni non mancano di certo. Innanzitutto le tre star della regione: Yangshuo, di cui ho parlato diffusamente in qualche post precedente; il fiume Li, che passa proprio da Guilin; le Terrazze di riso di Longji. In città, a parte il centro storico, consiglio una crocierina sul lago Shanhu, che attraversa il bellissimo parco cittadino, ricco di scorci panoramici mozzafiato; il Colle della proboscide dell’elefante, ovvero la collina panoramica che sovrasta i laghi di Guilin e dalla quale è possibile scattare foto spettacolari dei dintorni; le Grotte del flauto di canna, una delle tante della regione (la morfologia è carsica), ma sicuramente la più accessibile e facilmente visitabile.
Degno di nota, infine, è anche il cosiddetto Guilin Central Square, ovvero la zona più moderna della città e anche quella che offre le maggiori attrazioni più smaccatamente turistiche, come locali alla moda, ristoranti, centri commerciali. Da qui inizia la Zhengyang Pedestrian Street, ovvero una via pedonale perfetta per lo shopping e per assaporare la cucina locale. Ma la grande attrazione della città è un’altra, e ne parlerò in un prossimo articolo.