Perché chiamarli “Red Light District” e non “Quartieri a luci rosse”? Un po’ per adeguarsi allo standard internazionale; un po’ perché mi sembrava più elegante utilizzare una formula che all’estero non è così carica di disapprovazione, pregiudizio, malcelato disprezzo come quella che utilizziamo in Italia. Da noi un quartiere a luci rossi è sempre considerato malfamato, degradato, pericoloso, covo di malaffare e di peccato. Non è lo stesso all’estero, specie in Asia.
A Bangkok, per fare un esempio, i quartieri di questo tipo sono al contrario molto vivaci, divertenti, disponibili a tutte le tipologie di visitatori. I Red Light District sono oramai dei luoghi di divertimento notturno più o meno come tutti gli altri, dove è normale fare incontri particolari, certamente, ma è altrettanto possibile andarsi a bere una birra con la propria fidanzata in tutta tranquillità.
Dico “oramai” perché in passato le aree in questione erano di tutt’altro tipo e dimensione. La storia della prostituzione in Thailandia è antica e radicata a tal punto da rappresentare una parte significativa dell’industria turistica del paese. Ne ho già parlato in un altro articolo, quindi non mi dilungherò oltre su questo argomento. A Bangkok i distretti a luce rossa hanno avuto origine durante la guerra del Vietnam, quando fungevano da aree di divertimento per i soldati americani in permesso o di ritorno dalle aree di combattimento. Negli anni Novanta e 2000 l’industria del sesso ha continuato a crescere, malgrado tutti gli sforzi intrapresi dai governi per limitarla, coinvolgendo questa volta la sempre più crescente ondata di turisti. Oggi la domanda di turismo sessuale non accenna a diminuire, anzi continua a crescere, e questi quartieri restano molto popolari.
Ma si sono evoluti, per così dire, adeguandosi alle nuove esigenze di un turismo più interessato ai divertimenti accessori che al sesso puro e basta. Ne sono l’esempio i Red Light District più famosi di Bangkok, gli ultimi rimasti, in verità, dato che negli anni Settanta e Ottanta dovevano essere molti di più.
I quartieri a luci rosse più famosi di Bangkok sono:
Patpong
E’ il più famoso e storico quartiere a luci rosse di Bangkok. Situato nel distretto di Silom, è composto da due strade principali (Patpong 1 e Patpong 2) caratterizzate dalla presenza di go-go bar, locali di ogni genere e mercati notturni. Le attrazioni più comuni sono costituite dai Go-go bar (luoghi dove le ragazze si esibiscono sui banchi dei bar, generalmente poco vestite), gli spettacoli di ping pong, le bancarelle che vendono abbigliamento, souvenir e articoli contraffatti. L’amosfera è molto turistica, vivace e affollata, direi perfino rilassata. Qui – complice il mercato notturno – è facile incontrare intere famiglie con figli piccoli a carico, incuranti o perfino divertiti di tutto il movimento, un po’ losco, che avviene intorno. L’ambiente si fa un pochino più pericoloso dopo la mezzanotte.
Nana Plaza
Conosciuto come uno dei più grandi complessi di go-go bar del mondo, Nana Plaza si trova su Sukhumvit Soi 4, vicino alla stazione BTS Nana. Ci sono oltre 30 go-go bar, con vari spettacoli per adulti e un’atmosfera che a volte è fin troppo vivace. In questo red light district predomina la componente maschile, con molti turisti e gente del posto a caccia di avventure. L’atmosfera è più esplicitamente indirizzata al sesso, e ciò è piuttosto evidente dal numero e dalla concentrazione di donnine allegre (e ladyboy) presenti, e dal modo aggressivo con cui approcciano i passanti. Se non si è direttamente interessati ad una avventura sessuale, allora è meglio non passare da queste parti.
Soi Cowboy
Situato tra Sukhumvit Soi 21 (Asoke) e Sukhumvit Soi 23, Soi Cowboy è una breve strada conosciuta per i suoi bar colorati e luminosi. Prende il nome da T.G. “Cowboy” Edwards, un americano che aprì uno dei primi bar della zona negli anni ’70 e che era facilmente riconoscibile grazie al suo cappello da cowboy. Può vantare circa 40 bar, molti dei quali offrono go-go dance e spettacoli musicali. L’atmosfera è sicuramente più rilassata e accogliente rispetto a Patpong e Nana Plaza. Attira una folla mista di turisti e qualche locale, la maggior parte dei quali sembrano più interessati al consumo di alcolici che alle donnine allegre. Soi Cowboy è piuttosto affollato anche perché si trova in una zona turisticamente cruciale di Bangkok: nei pressi infatti sorge il Terminal 21, uno dei più grandi Centri commerciali della città.
Soi Thaniya
Situato vicino a Patpong, Soi Thaniya è noto più per la ristorazione che per il mercimonio sessuale. Abbondano infatti Bar e locali karaoke di alta classe, molti dei quali sono orientati verso una clientela giapponese. L’impressione che si ha è di un ambiente esclusivo e sofisticato rispetto ad altri quartieri a luci rosse. Locali, ristoranti e night club tendono a essere più costosi e lussuosi. Gli uomini d’affari giapponesi sono i visitatori più comuni, attratti dalla combinazione di intrattenimento e ristorazione di alta qualità. La strada infatti è celebre per i ristoranti che servono cucina giapponese autentica; per chi volesse assaggiare qualcosa di speciale, quindi, una capatina a Soi Thaniya è d’obbligo.
Ratchadapisek (RCA)
RCA (Royal City Avenue) è conosciuta principalmente come una zona di vita notturna con discoteche e bar, ma ha anche alcuni locali che offrono intrattenimento per adulti. E’ una zona in controtendenza rispetto agli altri red light district, perché qui predomina la componente dei giovani thailandesi, ragazzi e ragazze, con un’atmosfera di festa più generalizzata rispetto ai quartieri a luci rosse più noti. È un luogo insomma dove i giovani vanno per ballare, socializzare e godersi la notte fino alle ore piccole. Qui infatti sorgono le discoteche più famose di Bangkok, come il Route 66, l’Onyx e l’RCA Club. Tutti i locali impongono rigorosi controlli di sicurezza all’ingresso.