Hoa Lu è una delle antiche capitali del Vitenam. Pur non essendo lontanamente paragonabile a Huè, tuttavia è considerata sufficientemente interessante da essere inclusa nel pacchetto delle escursioni verso Ninh Binh. In realtà, i turisti sono molto più attratti dalle meraviglie sceniche di questa località, che ha ben pochi rivali al mondo. Accettano (o forse subiscono) la deviazione verso le 3 pagode di Hoa Lu come il male necessario, l’obolo da pagare all’orgoglio dei vietnamiti, pur di raggiungere le tappe più eccitanti dell’intero giro. A prima vista, quindi, potrebbe considerarsi una pausa culturale piuttosto seccante, un intermezzo noioso tra le due star della giornata, ovvero l’ascesa al picco di Ninh Binh e l’escursione in barca presso Tam Coc. Ma posso assicurare che non è così.
Anche noi, come tanti altri, abbiamo saputo dell’esistenza di questa antica capitale medievale solo al momento di sfogliare il deplian che la proprietaria del nostro albergo, una energica e simpatica signora di Hanoi, ci ha ficcati sotto il naso non appena ritornati dalla baia di Ha Long. Nondimeno, il tour che ella ci proponeva andava perfettamente ad incastrarsi con i nostri piani di viaggio. L’idea poi di acquistare il pacchetto completo senza bisogno di saltare da una agenzia all’altra (e contrattare ferocemente ogni minimo segmento di escursione) era troppo allettante. Pertanto abbiamo accettato entusiasticamente l’intero tour, anche se al suo interno era prevista una visita archeologico-culturale di cui nessuno sentiva il bisogno…
Hoa Lu si trova a circa 110 chilometri da Hanoi, due ore di ottima strada con il taxi o con The Grab. E’ una delle più antiche capitali del Vietnam, vantando un’origine situata a cavallo del X secolo dopo Cristo. L’antico regno vietnamita che fiorì da queste parti, chiamato Dai Co Viet, raggiunse il suo apice dopo una serie di eventi storici che, in qualche modo, hanno costituito le basi dell’entità nazionale attuale: la lunga guerra contro i cosiddetti “12 signori ribelli”, la cacciata degli invasori cinesi, le schermaglie contro i vicini cambogiani, la nascita di Hanoi fino ai giorni nostri. Oggi, con una estensione totale di 13,87 chilometri quadrati, la vecchia capitale Hoa Lu è un luogo archeologicamente e storicamente interessante, ricco di pagode e monumenti, e tutto sommato vale la pena farci un salto.
Una volta giunti presso il fiume Ngo Dong, bisogna attraversare un elegante ponte in pietra, moderno ma dalla foggia antica, che conduce ad un maestoso portale, in smaccato stile cinese. Davanti a questa struttura stazionano decine di ambulanti che vendono i caratteristici copricapi a forma di cono schiacciato utilizzati dai contadini vietnamiti. La loro insistenza è tale da indurti a pensare che, se non lo indossi, non puoi neppure passare sul ponte! E invero è tale l’impressione, visto che la maggior parte dei turisti (compresa anche la nostra amica Daniela) lo hanno acquistato quasi senza fiatare.
Una volta compiuto il rito dell’acquisto beneaugurante, si attraversa il ponte e si varca il portale. Da qui inizia la prima e più interessante zona di Hoa Lu, quella che potremmo definire l’area sacra. Senza entrare nei particolari, dirò soltanto che il piatto forte di questa località è costituito dalla presenza di 3 graziose pagode immerse in altrettanti lussureggianti giardini. I templi, contrariamente a quanto si pensi, sono dedicati ad imperatori del passato: il tempio dell’Imperatore Dinh Tien Hoang (il più potente), il tempio dell’Imperatore Le Dai Hanh, il tempio della Principessa Phat Kim. Poco distante sorge una costruzione più recente, il tempio dell’imperatore Ly Thai To, costruito per celebrare il 1000 anni della nascita di Hanoi.
La visita segue un percorso obbligato. La prima pagoda che si incontra è guarda caso la più importante delle tre ed è quella a cui si riferisce la locandina della foto sopra. Un complesso molto curato, silenzioso, provvisto di tutto ciò che rende gradevole questi piccoli capolavori orientali, compresi gli angoli suggestivi e assolutamente fotogenici. Il luogo ideale, insomma, per una passeggiata tonica e rilassante… se non fosse per il clima. Quando la visitai io, infatti, la giornata era torrida e terribilmente umida. Il sole, che fortunatamente ci aveva accompagnato nel corso del viaggio, quel giorno era particolarmente assillante, tanto da costringerci a vagare da un punto ombroso all’altro alla ricerca di un pur minimo refrigerio.
A parte qualche albero particolarmente cresciuto, non ci sono in tutta l’area zone dove è possibile ripararsi dal sole tropicale di agosto. E come me, che soffrivo come un cane, vedevo anche gli altri turisti in preda all’affannosa ricerca di aria respirabile e possibilmente fresca. Cosicché tutta la visita si riduceva ad una serie di passaggi veloci tra i monumenti cercando di restare sotto il sole il minor tempo possibile. Sotto alcuni gazebo ho visto assembramenti da stadio di calcio!…
Per quanto riguarda la struttura dei templi, non c’è molto da dire. Sono costruzioni basse, poco appariscenti, con un sancta santorum ridotto all’osso, dove è perfino ostico riuscire a muoversi. Conservano molti elementi del pantheon buddista, come pilastri con le frasi del Buddha (scritte a caratteri cinesi) e altarini dedicati agli spiriti beneauguranti. Eppure sono allo stesso tempo monumenti civili, visto che rappresentano anche i luoghi ove per secoli sono stati venerati i primi imperatori. Una adorazione talmente pervicace da resistere anche alle ingiurie dei tempi, visto che neppure il comunismo è riuscito a intaccarla.
La seconda attrazione di Hoa Lu è la struttura muraria che la circonda. Oggi non resta molto, è vero, ma alcuni punti mostrano i resti di una antica fortezza costruita dalla dinastia Dinh più di mille anni fa. Si tratta di un bell’esempio (solo qualche secolo dopo superato dalle fortificazioni di Huè) di come gli ingegneri militari dell’epoca concepivano la difesa di una città importante come Hoa Lu. Del resto, data la sua posizione e l’incombere continuo della minaccia del grande impero cinese, non c’era altro da fare. La zona più esposta è quella allo stesso tempo meglio difesa. Una cintura di montagne calcaree aguzze e all’apparenza insormontabili la protegge da un lato. Il fiume e un muro piuttosto robusto dall’altro. La città vera e propria – o quanto ne resta – è un dedalo di stradine, corridoi obbligati, svincoli che costituivano delle trappole mortali per chi si fosse avventurato all’interno.
Tutto ciò spiega quindi perché l’antica capitale Hoa Lu è uno dei luoghi più importanti del Vietnam. Recentemente è stata inserita in un complesso di monumenti storici e architettonici (Trang An Complex) che ha ottenuto il riconoscimento di patrimonio mondiale dell’UNESCO.