Abu Simbel, come arrivarci in piena autonomia

Abu Simbel è uno di quei luoghi dell’antichità che ti resta impresso nella memoria indelebilmente. Non solo perché è un sito archeologico di enorme importanza storica e culturale, emblema della civiltà egizia in tutto il mondo al pari delle Piramidi. Abu Simbel è anche il simbolo della capacità umana di preservare il proprio patrimonio culturale attraverso la cooperazione internazionale e l’innovazione tecnica. Sì, perché Abu Simbel, in origine, non stava esattamente dove si trova oggi, bensì 60 metri più in basso e 200 metri più vicino al Nilo. Ne parlerò in seguito.

Prima di addentrarmi in pericolose descrizioni storico-archeologiche di questo sito patrimonio dell’Unesco, è forse più opportuno fornire qualche breve informazione di servizio e alcune dritte su come organizzare l’escursione a Abu Simbel che – ricordo – è quasi al confine con il Sudan, e quindi molto distante da quasi tutti i luoghi turistici egiziani.

Raggiungere Abu Simbel dalle principali località egiziane

Innanzitutto, come raggiungere Abu Simbel? A causa della sua posizione remota è richiesta una accurata pianificazione che riguarda tempi, mezzi di trasporto e disponibilità economiche. Per chi si trova al Cairo non ci sono alternative all’aereo. Esistono solo due compagnie che collegano l’aeroporto della capitale a quello di Abu Simbel, e sono la Egyptair e la Nesma. In entrambi i casi il volo non è diretto, ma prevede uno scalo piuttosto lungo ad Assuan. In ogni caso, si tratta di voli che impegnano tra le 4 e le 6 ore di viaggio, quindi organizzare una gita ad Abu Simbel dal Cairo deve necessariamente prevedere anche un pernottamento in loco.

Situazione ancora peggiore se la base di partenza è Luxor. Da qui il tragitto aereo è ancora più accidentato, perché occorre prendere due voli, tornare su al Cairo e fare comunque scalo ad Assuan. Dalle 11 alle 22 ore di viaggio! Le alternative sono più agevoli, seppure non meno defaticanti. Esiste un collegamento via treno tra Luxor e il sud dell’Egitto: 4 ore circa di viaggio, ma gli orari non permettono di fare tutto in giornata e quindi, anche qui, è opportuno mettere in conto un pernottamento. Poco più veloce è l’opzione che prevede un autobus di linea, e in questo caso le corse giornaliere sembrano più frequenti, a patto però di alzarsi molto presto al mattino. Molto più intrigante, anche se più lunga e costosa, è l’ultima scelta, ovvero la crociera sul Nilo. Non si tratta, in realtà, di una crociera classica, quella, per intenderci, che tocca i luoghi più famosi lungo le sponde del grande fiume. E’ proprio un itinerario progettato apposta, che parte da Luxor, fa scalo a Assuan, prosegue addentrandosi nel lago di Nasser e approda in un luogo molto suggestivo, proprio ai piedi del grande complesso archeologico.

Da Assuan ad Abu Simbel

Il luogo più indicato per raggiungere Abu Simbel in tempi brevi, possibilmente visitando il sito in giornata, è ovviamente Assuan. L’opzione più rapida in assoluto è l’aereo: esistono tre voli giornalieri diretti, in andata e ritorno, tra gli aeroporti di Assuan e Abu Simbel, che impiegano appena 30 minuti per l’intero viaggio. La compagnia aerea è naturalmente l’Egyptair e il costo è comunque contenuto, tra 60 e 70 euro a tratta. La seconda alternativa – molto meno costosa – è l’autobus. Sono previsti più turni di visite, e questo per non intasare troppo il sito, che altrimenti risulterebbe impraticabile. Il primo turno (che consiglio, data la temperatura media altissima) è quello delle 4:00 del mattino.

I turisti vengono radunati in zone precise, in genere presso gli alberghi più famosi, e infilati quasi a forza in più torpedoni, quasi tutti in buono stato e con l’aria condizionata vicina allo zero. Il viaggio viene realizzato in rigorosa fila indiana e a velocità contenuta, in un lungo convoglio preceduto e seguito da camionette dell’esercito con i militari armati fino ai denti. E’ una precauzione dovuta, visto che ci troviamo in uno dei luoghi in cui il terrorismo si è scatenato spesso contro i turisti. Il viaggio dura dalle 3 alle 4 ore.

Ultima opzione: l’auto privata. E’ stata la nostra scelta. Abbiamo organizzato tutto presso il nostro albergo di Assuan. Che ci ha fornito, oltre all’auto, anche un accompagnatore fidato (non una guida), bottiglie d’acqua in quantità industriale e un pranzetto al sacco. Il viaggio è stato comunque effettuato all’interno di uno dei convogli descritto prima: pare infatti che non sia permesso ai privati percorrere la lunga strada dritta che conduce ad Abu Simbel in autonomia. Al ritorno, al contrario, ho notato un pericoloso allentamento del controllo, perché tutte le auto private – compresa la nostra – si sono allegramente sganciate dal convoglio per raggiungere il più presto possibile la città.

Consigli generali su come visitare Abu Simbel

Il biglietto di ingresso, nel 2012, bisognava acquistarlo obbligatoriamente in loco. Per questo l’albergo ci aveva messo a disposizione l’accompagnatore, il cui più importante servizio era proprio quello di mettersi in fila (probabilmente saltandola) per fornirci gli agognati biglietti. Oggi invece è possibile acquistare il biglietto online presso molteplici agenzie, sia locali che internazionali, evitando quindi la lunga fila sotto lo spietato sole africano.

La visita al mattino presto, come accennato in precedenza, è fortemente raccomandata per evitare il caldo intenso e per godere della luce migliore per le fotografie. Il sole, al mattino, si trova proprio davanti ai templi, quindi dietro il nostro obiettivo fotografico. Al mattino, inoltre, le ombre si allungano e quindi è più facile trovare sollievo dal sole sotto qualche alberello o muro. I primi due turni di accesso, inoltre, essendo generalmente meno affollati, consentono di visitare il sito senza dover sgomitare continuamente per farsi largo.

Un ultimo consiglio riguarda l’abbigliamento giusto: deve essere leggero e comodo, privilegiando le fibre naturali e, se sopportate, le maniche lunghe. Scarpe da trekking e sandali vanno bene entrambi: il terreno non mostra particolari sconnessioni e la maggior parte del tragitto si compie su passarelle in mattoni. Assolutamente obbligatori il cappello, possibilmente a falde larghe, e gli occhiali da sole, meglio se polarizzati. Importante infine portarsi dietro uno zainetto da riempire quasi esclusivamente di bottigliette di acqua minerale, fresca o calda non importa. Ad Abu Simbel è consueto scorgere qualche persona in crisi di idratazione che rantola all’ombra di una statua o tra il radi cespugli che circondano i templi. Meglio evitare di fare la stessa fine.

 

 

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