Si parla tanto dell’imminente “fase due”, di imminente applicazione. Per adesso con questa formula si intende l’insieme di azioni, attività, protocolli da rispettare per convivere con il coronavirus, posto naturalmente che il contagio continui a decrescere nel tempo. Ma esiste una fase due anche per il turismo? Qualcuno sta pensando a come ristabilire un minimo di normalità anche per quanto riguarda i viaggi?
Bisogna dire che, dopo mesi di incertezze, qualcosa si sta muovendo. Le maggiori organizzazioni internazionali hanno infatti iniziato a prendere in considerazione il problema concentrandosi sulle soluzioni volte a garantire sia la salute che il riavvio delle attività turistiche in tutto il mondo. Anche qui si parla di una “fase due”, e l’intento è quello di delineare i protocolli che saranno adottati durante tutte le fasi di viaggio. Anche quando il virus non sarà debellato completamente.
A tal proposito, il World Travel & Tourism Council (WTTC) è stato il primo organismo di una certa rilevanza a muoversi, proponendo alcune linee guida essenziali allo scopo di disciplinare i viaggi nell’immediato futuro. In pratica, stando ad un interessante articolo di Breaking Travel News, il WTTC ha descritto come sarà la “nuova normalità” quando i paesi inizieranno gradualmente a porre fine alle limitazioni al movimento dovuti al Covid-19, allentando, di conseguenza, le restrizioni di viaggio.
Le linee guida proposte includono passaggi critici e azioni coordinate, compresi nuovi standard e protocolli, per offrire una strada sicura e responsabile al recupero del settore turistico globale, da molti mesi in caduta libera. Tutto questo per assecondare nel modo più efficace quella voglia di viaggiare che, inevitabilmente, inizierà a montare dopo mesi di segregazione.
1. Si viaggia anche senza vaccino
Secondo lo studio, il settore dovrà gestire il graduale ritorno a viaggiare nei prossimi mesi anche in mancanza di un vaccino disponibile su vasta scala. Salta così la prima regola che solo qualche mese fa era considerata imprescindibile. Il vaccino non c’è, non ci sarà per chissà quanto tempo, e nel frattempo le attività turistiche muoiono e la voglia di viaggiare cresce. Che fare quindi?
2. Prima le destinazioni più vicine
Il WTTC prevede uno scenario in cui i primi spostamenti saranno permessi per viaggi a carattere prima regionale, poi nazionale. In seguito, è presumibile che tale prerogativa venga estesa ai paesi limitrofi, i più vicini, magari per periodi brevi. Infine, una volta che il processo dimostri di non aver causato conseguenze indesiderate, sarà consentito viaggiare attraverso i continenti permettendo di raggiungere destinazioni internazionali a lungo raggio.
3. Cominciano i giovani
In una prima fase, continua lo studio, il WTTC ritiene che i primi a ricominciare a viaggiare saranno i più giovani, nella fascia di età 18-35 anni, quelli cioè che sembrano essere meno vulnerabili al Covid-19. Gli altri, i più grandi e meno fortunati, dovranno aspettare. Nel frattempo, tuttavia, le maggiori organizzazioni di viaggio internazionali, sia pubbliche che private, dovranno stabilire gli standard minimi per consentire tali spostamenti.
3. Prendere un aereo in tutta sicurezza
L’International Air Trasport Association (IATA), l’organo che rappresenta i vettori aerei, è comprensibilmente la più interessata al ripristino di un minimo di normalità. Le perdite economiche e finanziarie subite in questi mesi di blocco pressoché totale sono un incentivo più che sufficiente a muoversi in anticipo proponendo soluzioni adeguate. Stando alle indiscrezioni, verranno attuati nuovi protocolli in ogni fase del viaggio, a cominciare dal check-in per finire con il check-out:
- La temperatura di tutti i viaggiatori sarà testata sia alla partenza che all’arrivo.
- Verranno istituite vere e proprie “stazioni sanitarie” collocate in punti strategici degli aeroporti, incluso il deposito bagagli, dove monitorare il transito e il distanziamento tra i turisti.
- Le maschere saranno rese obbligatorie anche all’interno degli aerei.
- Il pagamento avverrà evitando qualsiasi contatto, i contanti saranno quindi praticamente banditi.
- Si useranno le scale mobili a discapito degli ascensori, dove le regole sul distanziamento sociale sono più difficili da mantenere.
- Verrano utilizzate app per il tracciamento dei contatti, così da poter ricostruire, in caso, il diffondersi del contagio e bloccarlo in tempo.
I protocolli, che sono stati sviluppati utilizzando l’esperienza della Cina, saranno annunciati nelle prossime due settimane e condivisi con i governi di tutto il mondo.