Prima di parlare di quale albergo scegliere per muoversi in una città mostruosamente caotica come il Cairo, racconto brevemente la mia prima disavventura egiziana. Avvenuta, guarda caso, proprio a causa di un albergo prenotato dall’Italia. Un episodio che avrebbe senz’altro potuto influenzare negativamente il proseguo del viaggio ma che si è risolto, in fin dei conti, meglio del previsto.
Avevamo individuato un albergo al Cairo che si trovava a poche centinaia di metri dal Museo Egizio. L’intenzione, come è facile intuire, era quella di avere un punto di appoggio sufficientemente centrale per consentirci di muoverci a piedi e ambientarci. Il primo giorno, tra museo e qualche giro esplorativo, sarebbe trascorsa in modo comunque proficuo. Lo avremmo sfruttato per orientarci e organizzare le escursioni dei giorni seguenti.
L’albergo ci aveva offerto, gratuitamente, il trasporto dall’aeroporto alla sede, cosa che avevamo accettato con grande soddisfazione, pensando di esserci risparmiati la solita estenuante contrattazione con il tassista locale. Invece, ecco la sorpresa: l’auto c’è, l’autista è anche piuttosto gentile, ma non è quella del nostro albergo! Sulla fiancata, infatti, appare un altro nome. Sulle prime pensiamo ad una partnership tra strutture e non ce ne preoccupiamo granché. D’altronde è quasi notte e l’unico nostro pensiero è quello di guadagnare un letto e un bagno e andare a dormire.
Purtroppo non si trattava di una partnership. L’albergo era proprio un’altro! La motivazione di questo cambio in corsa era semplice quanto surreale: l’altro albergo era chiuso, per lavori di ristrutturazione. Il proprietario, che era lo stesso, ci aveva deviati verso quest’ultimo, poco distante dal primo e sensibilmente migliore, a sentire lui, visto che aveva una stella in più. Malgrado tali rassicurazioni, per noi la realtà non cambiava: si trattava di un vero e proprio abuso. Perpetrato anche in barba alle più elementari regole stabilite da booking.com sui cambi dell’ultima ora. Abbiamo quindi protestato, sbraitato, minacciato, ma non è servito a nulla. A quell’ora di notte era impossibile verificare la versione dell’albergatore e noi avevamo ben poca voglia di iniziare il nostro viaggio con un litigio di tale portata.
In definitiva, la scelta è stata penalizzante, ma non per l’alloggio in quanto tale, che anzi era davvero migliore e più gradevole, sotto molti punti di vista. Il vero tallone d’Achille della nuova struttura era la sua collocazione. Particolare che introduce nel migliore dei modi l’argomento di questo articolo. Perché il problema di fondo di un soggiorno nella capitale egiziana è proprio questo: dove alloggiare al Cairo, visto che la città è enorme, i trasferimenti problematici e le attrazioni sono equamente distribuite ai quattro angoli della città? Dove impiantare, per così dire, un efficace “campo base” che consenta di ridurre al minimo gli spostamenti al suo interno?
Il nuovo albergo poteva vantare una stella in più di quello scelto su Booking perché si trovava nel quartiere più chic della capitale. Uno dei posti più sorvegliati, d’altra parte, per via delle presenza di numerose ambasciate straniere, compresa quella italiana. Ma è proprio questa posizione, così tutelata e tranquilla, che penalizzava l’albergo. Intorno, infatti, non c’era quasi nulla, se non qualche locale notturno troppo costoso anche per un turista occidentale. Niente di niente: nè trattorie, né ristorantini, né centri commerciali. Cosa che ci ha costretto, per due sere consecutive, a dover ordinare cibo da asporto da un kebabbaro online!
La mia esperienza, per quanto involontaria (il vecchio hotel era invece situato in un posto più “popolare” e vivace della capitale), può costituire un primo consiglio utile. Scegliere un albergo al Cairo in base alla sua maggiore sicurezza, in termini di controllo e presenza di forze dell’ordine, probabilmente eliminerà qualche preoccupazione ma non è il massimo delle opzioni possibili. Molti alberghi di lusso sorgono in luoghi che sono stati per così dire “bonificati” dalla presenza di attività commerciali tipiche per far posto a lussureggianti giardini e begli edifici moderni (che ospitano quasi sempre banche e finanziarie straniere). Tutto splendido, perfetto, magnifico, quando ci stai di giorno; tetro, buio e spaventosamente solitario di sera, quando ogni attività chiude e questi luoghi sono praticamente deserti.
Occorre quindi trovare un compromesso tra sicurezza e comodità, da un lato, e fruizione dei servizi che una città dal cuore “popolare” come il Cairo sa offrire. La migliore scelta possibile è quindi il quartiere che sorge a nord della cosiddetta “Garden City“, sulla riva est del Nilo. Si tratta di un luogo perfetto da molti punti di vista: il Museo egizio è a un passo, le fermate della metro sono vicinissime, le principali attrazioni si trovano verso est e sono facilmente raggiungibili in taxi. Qui è possibile anche farsi qualche bella passeggiata al centro senza dover per forza utilizzare i mezzi pubblici.
Qui è possibile trovare alberghi di buon livello a prezzi ragionevoli. Le strade e le viuzze che caratterizzano questi quartieri sono sufficientemente pulite e tranquille. Inoltre sono estremamente ricche di tutto ciò che possa far felice il turista: ristoranti, negozi di souvenir, pasticcerie deliziose, centri culturali e mostre d’arte. L’architettura, inoltre, è decisamente di stampo centro-europeo: i palazzi sono grandi e sontuosi, le vie – pur intasate da un traffico soffocante – sono sufficientemente ampie e provviste di comodi marciapiedi.