Dopo il fracasso e la confusione di Tokyo era naturale dirigersi verso un luogo sereno, ameno, silvano, adatto a ritemprare le forze e respirare un po’ di aria pura. Questo posto doveva trovarsi per forza di cose nella regione forse più affascinante, dal punto di vista naturalistico, del Giappone, cioè le cosiddette Alpi Giapponesi. E quale migliore meta se non la piccola, deliziosa Takayama?
Raggiungere questa località con il treno è di per sé un motivo più che sufficiente per andarci. Solo questo mezzo, infatti, offre una esperienza unica: quella di osservare, comodamente seduti, la trasformazione del paesaggio dalle aree ultra-urbane dell’interland della capitale a quelle boscose e selvagge delle zone montane. E questo in poche ore.
Dapprima si prende il treno per Nagoya, uno shinkansen velocissimo che attraversa un territorio che sembra una unica, lunga, immensa città. I palazzoni della periferia di Tokyo lasciano il posto ad una serie di enormi comprensori caratterizzati da casette mono-bi familiari su due piani, dipinte con colori vivaci, circondate da poco verde e da fasci di cavi elettrici penzolanti. L’aspetto di queste costruzioni è nel complesso piuttosto modesto, quasi dimesso, ma ovunque regna l’ordine e la pulizia. Questa lunga sequela di quartieri tutti uguali, uno appresso all’altro, viene di tanto in tanto interrotto da qualche zona pseudo-rurale, un bacino idrico, un ponte, ma niente di veramente naturale.
A Nagoya si fa il cambio e si prende un trenino molto più tradizionale, piuttosto lento, a misura d’uomo, che si inerpica lungo un percorso che non ha nulla a che vedere con quello precedente. I mega quartieri dormitorio spariscono, le casette a due piani si fanno sporadiche e i tetti diventano a spiovente. Il panorama adesso è una sinfonia della natura: foreste fittissime, corsi d’acqua abbondanti, pulitissimi, campi coltivati di un intenso colore verde brillante… E’ un vero spettacolo per i nostri occhi e le nostre macchine fotografiche, agevolate quest’ultime dall’andamento non eccessivamente veloce del trenino.
Takayama si trova in una valle tappezzata di campi di riso e foreste di pini e cedri. La cittadina, di per sé, non ha molto da offrire: un bel centro con molti negozi di souvenir e ristoranti specializzati nell’offerta di carne di manzo locale; una zona templare intorno alla quale è stato costruito un articolato parco turistico, con percorsi ben tracciati e scorci meravigliosi sulla natura circostante; un mercato mattutino dedicato ai prodotti locali, frutta e verdura soprattutto, ma niente di così eclatante.
Ciò che caratterizza Takayama, insomma, a parte il parco a tema poco distante dedicato alle case tradizionali dal tetto di paglia – di cui tratto in questo post – è l’atmosfera di calma e quieto vivere che aleggia per le sue vie ordinate e poco trafficate. E’ una destinazione ideale per riprendersi dalla bolgia di Tokyo, perché assicura ritmi di vita più blandi, ristoranti meno affollati, affascinanti strade e vicoli lungo i quali fare due passi quasi in completa solitudine, sentieri di montagna che permettono di respirare aria pura e cristallina.