Suvarnabhumi, il grande aeroporto di Bangkok

Per chi non avesse mai frequentato un grande aeroporto internazionale, l’arrivo a Suvarnabhumi potrebbe rappresentare la prima piacevole sorpresa di una vacanza in Thailandia. Lo scalo internazionale di Bangkok è infatti uno dei più grandi del mondo, e dal 2010 anche uno dei più stupefacenti in assoluto.

Da quella data, infatti, è stato ampliato e rimodernato in molte sue sezioni, arricchito e abbellito con costruzioni interne in stile tradizionale, statue di spiriti e demoni thai, decine di locali commerciali e ristoranti. E’ diventato un vero e proprio ingresso monumentale al paese, un primo sontuoso assaggio di cosa verrà poi servito sul menu delle attrazioni thailandesi. Vale la pena dargli un’occhiata un po’ più approfondita, sopratutto all’arrivo. Le due zone arrivi e partenze, infatti, sono strutturate in maniera completamente diversa, quasi fossero due aeroporti differenti.

Arrivi

All’arrivo, si sa, occorre concentrarsi su alcune procedure vitali che in definitiva inibiscono qualsiasi altra attività. Il controllo passaporti, per iniziare, assorbe ogni nostra attenzione su pratiche in definitiva consuete, svolte decine di volte, ma pur sempre delicate. A Suvarnabhumi, una volta sbucati fuori dall’aereo, si viene indirizzati su un lungo corridoio, molto ampio, interamente contornato da vetrate luminosissime (almeno di giorno), con i consueti tappeti mobili al centro. Presi dalla fretta di svolgere le pratiche di ingresso, pochi si soffermano ad ammirare la struttura interna di questo ambiente. Da una parte, infatti, dietro i vetri, sorge una vera foresta tropicale, con tanto di piante rampicanti, orchidee e alberi secolari. Un antipasto gradevole e soprendente di cosa ci attende là fuori.

Il lungo corridoio conduce inevitabilmente alla zona doganale. Le pratiche sono ridotte al minimo necessario e sono di una efficienza raramente riscontrabile in altri paesi. Neppure il tempo di mettersi in fila e ti ritrovi in Thailandia con il tuo passaporto vidimato e la carta di ingresso (da conservare fino al ritorno, mi raccomando) timbrata. E qui si entra in un’altra zona dalle dimensioni spropositate per il recupero bagagli. Intorno sorgono uffici per qualsiasi servizio ci possa venire in mente: bus, auto di lusso per la capitale, cambiovalute, alberghi, perfino tour completi per qualsiasi regione della Thailandia.

E’ qui che generalmente cambio un po’ di euro, in modo da avere in tasca almeno il denaro sufficiente per qualche spesa iniziale. Il tasso di cambio è lo stesso per tutti gli uffici dell’aeroporto, quindi non affaticatevi a cercare chi vi offre di più. In genere in Thailandia i cambiavalute applicavano qualche sconticino rispetto alle banche, ma non posso assicurare che oggi sia ancora così. Ad ogni modo, avere qualche baht in tasca prima di affrontare il feroce mondo della contrattazione che ti aspetta di fuori, mi pare una pratica più che sensata.

Partenze

Quando si parte, come accennavo prima, si accede ad un livello dell’aeroporto competamente diverso. L’area partenze, a Suvarnabhumi, è distinta in due zone: la prima è quella dei check-in, ridotta ai servizi essenziali per assicurare che tutto il movimento dei viaggiatori converga in modo fluido e ordinato verso gli ingressi agli imbarchi. Quindi non aspettatevi sedie o poltrone, dove sedervi e bivaccare in attesa che appaia il vostro volo sui display. Qui come in tutti i grandi aeroporti internazionali non è consentito. Tuttavia a Suvarnabhumi esiste una grande varietà di locali di ristorazione con una offerta di cibo e bevande da fare invidia ad un centro commerciale. Quindi se siete arrivati in anticipo il consiglio è di cercare un locale, ordinare qualcosa da mangiare o bere, sedersi, approfittare della wi-fi e aspettare serenamente che il volo appaia sui numerosi schermi presenti in tutto l’edificio.

Fatto il check-in e superati i controlli, si entra in uno degli ambienti più stupefacenti che io abbia mai visto. L’area interna delle partenze è qualcosa a metà tra il parco giochi e il centro commerciale. Gli ambienti sono eleganti e vastissimi; ospitano duty free di ogni genere e una varietà di negozi locali come raramente se ne vedono in un aeroporto internazionale. Tanto da far pensare di passeggiare ancora a Pat Pong o al Night bazar di Chiang Mai. Qui è possibile realizzare una serie di attività residuali tipicamente da turista.

Come spendere gli ultimi baht

Per esempio mangiare per l’ultima volta la specialità che ti è piaciuta di più nel corso del viaggio, quella che hai assaggiato in quell’isola sperduta, in un ristorantino sulla spiaggia, servita su una foglia di banano. A Suvarnabhumi c’è tutto e di più. I ristoranti thai sono così numerosi e allettanti che non riesci proprio a decidere quale scegliere. In definitiva si tratta dell’ultimo pasto in Thailandia, quindi vorresti giocarti bene questa ultima occasione di assaggiare qualcosa di particolare della cucina locale. Se, al contrario, non ne puoi più di cibo piccante e speziato, non c’è problema: i ristoranti internazionali sono presenti e capillari e offrono tutto ciò che di consueto puoi trovare sulla tua tavola: pasta, pizza, panino e patatine, perfino roba etnica mediterranea come tzatziki greco o pida turca…

L’altra operazione che ogni turista compie religiosamente ogni volta che parte è quella di liberarsi della valuta locale che gli è rimasta nel portafoglio. Quindi si riversa in ogni duty free shop e inizia ad acquistare oggetti, bevande, cose che magari non gli servono per niente, al solo scopo di evitare di tornare in patria con quegli inutili baht ancora appresso.

A Suvarnabhumi sono presenti una grande varietà di negozi locali, anche di cibo, per cui la scelta è proporzialmente più vasta che in qualsiasi altro aeroporto internazionale. Consiglio di fare un sopralluogo qui, prima di entrare in un duty free, perché in questi esercizi è possibile trovare i souvenir più caratteristici. I prezzi non sono proprio da Night bazar, lo ammetto, però non è raro poter scovare quel particolare oggetto che ti sei fatto sfuggire qualche giorno prima, quando stavi nella foresta o al mare, e che ti sei pentito di non aver acquistato allora…

Lascia un commento