La grande Plaza de la Costitucion, il centro vitale di Città del Messico, offre innumerevoli spunti per riflettere sulle bizzarre e variegate abitudini che contraddistinguono il genere umano. La prima delle quali, la più scontata, è la superstizione religiosa. Declinata in ogni sua forma, sia antica che moderna, la religione, allo Zocalo, è una presenza tangibile e fin troppo rappresentata. In primis dalla Cattedrale Metropolitana, il simbolo del cattolicesimo vittorioso e imperante, che si erge come una fortezza severa e maestosa a difesa del credo ufficiale.
Ma a ben vedere, esistono altre forme di dedizione religiosa, più fluide e diffuse, legate a tradizioni antiche e a riti che si ritenevano ormai dimenticati. Non è un caso che queste manifestazioni di religiosità “parallela” siano ben visibili proprio allo Zocalo, di fronte alla maestosa cattedrale, quasi a sfidarne l’autorità. Mi riferisco ai numerosi fenomeni di sciamanesimo ai quali si assiste in quasi tutti gli angoli della piazza. Qui gli sciamani vengono chiamati “curanderos” (guaritori) perché in sostanza praticano rituali di pulizia spirituale e offrono benedizioni.
Ad essere onesti, a giudicare dall’abbigliamento e dalle coreografie utilizzate, sembrano più spettacoli per turisti che riti sciamanici veri e propri. Gli individui che li officiano sono quasi sempre mascherati da stregoni indigeni, con tanto di cappelli piumati, volti dipinti e chiome fluenti. A seconda della provenienza, sono abbigliati rispettando più o meno i costumi delle etnie indigene che rappresentano, e che solo pochissimi esperti sarebbero in grado di riconoscere.
Come si vede dalla foto sopra, sono organizzati in gruppi di individui (uomini o donne non fa differenza) con mansioni ben distinte. Ci sono quelli incaricati di attirare la gente, e in genere sono abbigliati in modo più appariscente e spettacolare; e quelli che hanno il compito di officiare i riti. Si tratta di un’industria ben avviata, a giudicare dalle file ordinate di persone in attesa di partecipare alle cerimonie.
Un fenomeno diffuso che nessuno – detto per inciso – sembra disapprovare apertamente. Probabilmente la ragione sta nelle profonde radici culturali che caratterizzano queste pratiche. Le loro origini affondano innegabilmente nelle tradizioni indigene mesoamericane, come quelle degli Aztechi e dei Maya, dove la spiritualità era strettamente connessa con la natura e i misteri della terra. Oggi, è una fusione di credenze ancestrali e religiosità popolare, con finalità vagamente psicoterapeutiche, bisogna ammetterlo, ma orientata soprattutto a racimolare qualche pesos.
Cosa fanno effettivamente gli sciamani dello Zocalo? Si tratta, a ben vedere, di pratiche piuttosto misteriose ed esoteriche, che tuttavia rispondono a usanze diffuse un po’ in tutto il mondo. In primo luogo, viene praticata la pulizia spirituale dell’individuo, utilizzando erbe aromatiche, fumo di copale (resina naturale, molto profumata) e piume di uccelli: il tutto per “purificare” l’energia della persona. L’individuo si pone di fronte allo sciamano, in piedi o in ginocchio, e viene cosparso di fumo e percosso in varie zone del corpo da fasci di erba o piume di uccello. Nel frattempo lo sciamano borbotta a bassa voce benedizioni di vario tipo, utilizzando una lingua indecifrabile probabilmente anche a se stesso. Una volta terminata questa parte della cerimonia, lo sciamano spruzza dell’acqua sul volto del cliente e gli fa pronunciare qualche filastrocca rituale. Quanto al pagamento, allo Zocalo si paga sempre in anticipo, ovviamente.
Infine, alcuni vanno dagli sciamani per ottenere consigli spirituali, e gli stregoni in questo caso assumono un ruolo a metà tra psicologi e preti in un confessionale. Sembrano essere in grado, a quanto pare, di offrire letture adeguate e coerenti di tutte le molteplici afflizioni dell’umanità, anche se i quesiti a cui devono dare risposte sono banali problemi personali, spesso legati alla salute, alle relazioni tra gli individui o alla prosperità. Insomma, niente di nuovo sotto il cielo della superstizione…