Tioman è per certi versi l’isola perfetta: offre infatti la combinazione ideale di relax, avventura e contatto con la natura che tutti noi cerchiamo in un’isola tropicale. E i suoi pregi non si esauriscono qui. E’ collocata in pieno Mar cinese meridionale, è vero, ma a poca distanza dal continente. Le sue modeste dimensioni la rendono facilmente visitabile, anche a piedi o in bicicletta. Possiede ogni tipo di sistemazione turistica, dai resort di lusso ai bungalow spartani sulla spiaggia, ma senza l’affollamento e la cementificazione selvaggia di altre zone della Malesia. Insomma, Tioman è la destinazione ideale per chi ama trascorrere una vacanza all’insegna della natura ma senza privarsi di qualche innocente comodità, quale una camera con aria condizionata, il ristorante multietnico, il banana boat quando occorre, il divertimento serale all’insegna della musica house e della birra a buon mercato.
Le zone più sviluppate, dal punto di vista turistico, sono l’area intorno al capouogo (se vogliamo chiamarlo così) Tekek, a ovest, e la lunga e quasi deserta spiaggia di Juara ad est. La maggior parte dei battelli che provengono dal continente si fermano a Genging (poco più a sud di Tekek) e scaricano lì le masse di turisti e di indigeni che fanno la spola con la terraferma. Il luogo, di per sè, non è altro che un grande emporio in cui si vendono indifferentemente beni di prima necessità e paccottiglia per turisti. Esistono perfino alcuni sportelli bancomat e un ufficio postale. A Genging è possibile noleggiare un taxi, ma le località raggiungibili su mezzi a due ruote sono limitate.
L’isola di Tioman è infatti caratterizzata dalla pressoché mancanza di strade. O meglio, esistono numerosi sentieri, alcuni ben tracciati e in ottime condizioni, ma non tutti sono idonei al passaggio di mezzi a quattro ruote. L’unica via di comunicazione degna di questo nome è quella che attraversa l’isola da Tekek alla costa orientale. Si insinua nel fitto della foresta pluiviale e in certi punti non permette il passaggio a più di un mezzo per volta, ma devo dire che è piuttosto raro che due auto si incrocino nello stesso momento nelle zone più insidiose. Questa strada permette di raggiungere Juara Beach, ovvero la località forse più pittoresca di tutta l’isola, perlomeno dal punto di vista marino. Qui sorgono alberghi per tutte le tasche, alcuni perfino a buon mercato, bisogna ammettere, e qualche bel ristorantino sulla spiaggia.
Juara è a mio parere il luogo ideale dove porre il proprio campo base nell’isola. E’ vero, la spiaggia non è attrezzata come dovrebbe: mancano strutture ricettive, lettini e ombrelloni, ma tutto ciò non fa altro che renderla particolarmente affascinante e un tantino selvaggia. Proprio nella parte più a nord, dove sorge un lungo pontile coperto, è possibile raggiungere con poche bracciate una magnifica barriera corallina collocata a pochi metri dalla superficie. Le maschere e le pinne si possono noleggiare in un paio di negozietti nei dintorni o nel proprio albergo. Per chi non ha grandi pretese, quindi, non occorre sobbarcarsi la spesa e il fastidio di noleggiare una imbarcazione per raggiungere il reef più lontano.
La spiaggia di Juara si estende per parecchi chilometri a sud, e man mano che si procede il mare diventa sempre più calmo e cristallino – anche se i banchi di corallo, progressivamente, si allontanano dalla riva. La foresta pluviale incombe su di essa e assume dimensioni maestose, così fitta e compatta, quasi impenetrabile. Gli unici varchi attraverso di essa sono costituiti da fiumiciattoli e corsi d’acqua che incidono il manto verde degli alberi e si gettano placidamente nel mare, creando peraltro scorci paesagistici da mozzare il fiato.
La propaggine più meridionale della spiaggia di Juara è sicuramente la più bella. L’acqua del mare è più calma e cristallina che altrove e la spiaggia bianca invita a stendersi e godersi brezza marina e sole. Peccato che in certi periodi dell’anno sia funestata dalla presenza delle pulci della sabbia, come già raccontato in questo articolo… Tra un bagno e l’altro consiglio di farsi una passeggiata e raggiungere alcune costruzioni che appaiono qua e là poco distanti dalla foresta. Si tratta dei luoghi di incubazione delle uova di tartarughe marine, creati per proteggere i piccoli da intemperie, predatori e, ovviamente, dall’uomo. Se si è fortunati, è possibile assistere perfino alla schiusa, ma bisogna armarsi di pazienza e di torce elettriche, perché il miracolo avviene sempre di notte…