Icod de los Vinos è una graziosa cittadina di Tenerife che rivela, fin dalle sue prime costruzioni, un cuore coloniale antico. Il suo centro storico, caratterizzato da un paio di chiese del Cinquecento e da una piazzetta incantevole, è sicuramente degno di una visita non frettolosa. Non trovandosi molto distante da Puerto de la Cruz, appena 30 chilometri, è facilmente raggiungibile tramite gli efficienti servizi pubblici canarioti. Tuttavia, se posso dare un consiglio, è in auto che si apprezza appieno l’escursione, perché solo in questo modo è possibile fermarsi, di tanto in tanto, lungo la strada e ammirare i grandiosi panorami vulcanici che ci circondano.
Icod de los Vinos ha radici che risalgono ai primi anni della colonizzazione spagnola delle Isole Canarie. La sua storia è profondamente intrecciata con la produzione di vino, da cui deriva il suo nome. I vigneti che circondano la città producono vini di alta qualità, soprattutto bianchi e malvasia, commercializzati in tutto il mondo. Ciò ha favorito un’attività che non consiglio a chi deve guidare: la degustazione dei vini offerta dalle cantine locali che organizzano, inoltre, visite guidate all’interno degli stabilimenti, permettendo ai visitatori di scoprire i processi tradizionali e moderni della vinificazione. Se proprio bisogna assaggiare qualche vino, meglio recarsi pesso uno dei numerosi locali che offrono tapas e piatti tipici di Tenerife, e mettere qualcosa sotto i denti. I ristorantini sono innumerevoli, specialmente nei quartieri più vicini al mare, e tutti molto frequentati.
Ma è il patrimonio architettonico della città la sua attrazione principale. La cittadina è ricca di edifici storici che testimoniano la sua lunga e variegata storia. La Chiesa di San Marcos, costruita nel XVI secolo, è un esempio magnifico di architettura religiosa, con il suo campanile imponente e interni riccamente decorati. Le strade di Icod sono costellate di case coloniali ben conservate, con cortili interni e balconi in legno intagliato. Il Municipio (quello della foto di questo post), con la sua graziosa piazzetta, è il luogo più celebre in assoluto, perché ogni suo edificio è realizzato in uno stile architettonico inconfondibile, direi quasi familiare per chi conosce l’America centrale e del Sud.
Monumenti, chiese, vini, mare… nessuno di questi elementi ha reso famosa Icod de los Vinos quanto la sua attrazione principale, ovvero la Dracaena Drago, meglio conosciuta come il Drago Millenario. Si tratta di una pianta enorme che svetta all’interno di un piccolo parco cittadino. Deve il suo nome alla sua presunta età: si stima infatti che abbia tra gli 800 e i 1000 anni, sebbene alcune fonti suggeriscano un’età ancora maggiore (alcuni dicono perfino 5000 anni!). L’albero raggiunge un’altezza di circa 18 metri e il diametro della base del tronco è di circa 20 metri, quindi è un gigante assoluto, sia per la sua specie sia in raffronto agli altri alberi presenti sull’isola.
La dracaena si distingue per il suo tronco robusto e grigiastro, che si divide in numerose ramificazioni, a forma di tentacolo, che formano una chioma densa di foglie lunghe e strette di colore verde intenso. Le foglie, disposte a rosetta all’apice dei rami, conferiscono all’albero un aspetto inconfondibile, a metà strada tra un pino e un cactus. Una delle caratteristiche più peculiari del Drago è la sua resina rossa, nota come “sangue di drago“, sostanza storicamente utilizzata per scopi medicinali e come colorante.
La Dracaena draco è una specie endemica delle Canarie, del Marocco e di Capo Verde. La sua presenza a Tenerife contribuisce alla biodiversità unica dell’isola, fornendo habitat e risorse per diverse specie di fauna locale. Anche nel Parco Nazionale del Teide è possibile trovare esemplari di Dracaena draco, sebbene in quantità minore rispetto ad altre zone. Qui, gli alberi crescono in un ambiente naturale, circondati dalla caratteristica flora vulcanica del parco, ma nessuno raggiunge le dimensioni del Drago Millenario.