Un bonsai è un albero o una pianta coltivata in miniatura attraverso tecniche specializzate di potatura, modellatura e confinamento delle radici. Originaria della Cina, ha acquisito il termine e la fama che ha oggi solo quando è stata adottata dal Giappone. Oggi è una forma di coltivazione che può vantare primati da Guinness, competizioni internazionali, musei e mostre in tutto il mondo. Il bonsai ha trovato un terreno fertile anche in Vietnam, dove è diventata una pratica artistica e culturale molto apprezzata. Ma non aspettatevi di trovare le piccole opere d’arte in minuatura a cui siamo abituati: nel tempo i vietnamiti hanno sviluppato uno stile proprio, direi perfino originale, caratterizzato da una maggiore attenzione all’armonia naturale e all’equilibrio estetico, senza trascurare i significati simbolici e filosofici che questi piccoli alberi rappresentano.
A differenza del bonsai giapponese, che tende a seguire regole rigorose e stili codificati, il bonsai vietnamita è spesso più libero e sperimentale. E di dimensioni ragguardevoli. I vietnamiti prediligono la spontaneità e l’improvvisazione, permettendo agli alberi di svilupparsi in forme che evocano paesaggi naturali e scene di vita quotidiana. L’aspetto tipico del bonsai vietnamita è infatti l’inclusione di elementi architettonici in miniatura, come pagode, ponti, archi e piccole figure umane, che raccontano storie o rappresentano antiche leggende.
I bonsai sono presenti in quasi tutte le aree pubbliche del paese, sia laiche che religiose. I templi buddisti e taoisti ne sono pieni e non passano certamente inosservati. Come quello raffigurato nell’immagine di copertina di questo post. Un enorme ficus in miniatura le cui radici abbracciano, quasi stritolano un vaso che rappresenta una piccola capanna di bambu. Il ficus si trova su un rilievo montuoso che sembra emergere da un laghetto. A dispetto della forma caotica e selvaggia, ogni piccolo dettaglio è stato curato alla perfezione: non una foglia è fuori posto, nessun elemento – neppure il più marginale – viene trascurato. L’effetto è quello di un enorme, vitale, direi quasi brutale organismo vivente che emerge dall’angusto spazio in cui è confinato e rivendica il diritto a un posto al sole.
Le specie di alberi utilizzate per i bonsai in Vietnam variano a seconda della regione e delle condizioni climatiche. Tra le più comuni troviamo il ficus (Ficus retusa), il pino vietnamita (Pinus merkusii) e l’acero tropicale (Acer laurinum). Queste piante vengono selezionate non solo per la loro capacità di adattarsi alla miniaturizzazione, ma anche per il loro significato culturale. Ad esempio, il pino è simbolo di longevità e perseveranza, mentre il ficus rappresenta la fertilità e la prosperità. Durante il Tet, il Capodanno vietnamita, è comune vedere bonsai esposti nelle case e nei templi, decorati con luci e nastri colorati per augurare prosperità e buona fortuna per l’anno nuovo.
I bonsai in Vietnam sono quindi una attrazione a cui il viaggiatore curioso dovrebbe prestare attenzione. Il luogo ideale dove soddisfare curiosità e passione è il Thang Long Bonsai Garden, ad Hanoi, un vero paradiso per gli appassionati di bonsai, con centinaia di alberi esposti in una varietà potenzialmente infinita di stili e dimensioni. Alcuni degli esemplari qui esposti hanno decine, se non centinaia, di anni. Il giardino è noto non solo per la sua collezione di alberi secolari, ma anche e soprattutto per i magnifici paesaggi creati attraverso la disposizione dei bonsai.