Oltre alle attività all’aperto e culturali, Yangshuo è celebre per il suo ricco e articolato patrimonio sotterraneo, composto da decine di grotte e caverne carsiche, di varia lunghezza e profondità. La più famosa è senz’altro la Grotta d’Argento, situata non lontano dalla cittadina e nei pressi del suggestivo borghetto di Lipu. Si tratta di un sito per cui vale la pena spendere una mezza giornata del proprio tempo, perché è una di quelle meraviglie naturali che sarebbe un peccato trascurare.
Raggiungerla non è un problema. Lo scooter a noleggio è il metodo senz’altro più avventuroso ma anche il più pratico e divertente. Ci si impiega circa un’oretta, andando piano e godendosi il panorama, ma posso assicurare che ne vale la pena. Abbiamo visto turisti inforcare anche la bicicletta, ma si tratta di una scelta dissennata e soprattutto faticosa. In estate, infatti, il caldo umido si taglia con il coltello e pedalare per due ore in tale clima mi pare un tantino azzardato. L’alternativa più semplice è prendere un taxi. Ci mette poco, è vero, ma qui il problema è esattamente l’opposto: tutte le auto di Yangshuo tengono l’aria condizionata a temperature da inverno artico, e stare 30-40 minuti nel gelo non è raccomandabile. Per i più prudenti e attenti alle finanze, esiste infine l’autobus dal centro di Yangshuo diretto a Lipu. Ottima soluzione, certamente, ma che pecca di un difetto gravissimo: il luogo in cui vieni depositato non è proprio vicinissimo alle Grotte, e quindi bisogna sobbarcarsi di una camminata supplementare non preventivata. E ciò vale anche al ritorno, ovviamente.
La Grotta d’Argento è comunque una delle mete più amate dai turisti, sia stranieri che autoctoni. E’ famosa per le sue formazioni di stalattiti e stalagmiti che si sono sviluppate nel corso di milioni di anni. Le formazioni assumono forme bizzarre e affascinanti, spesso interpretate come figure di animali, piante o altre immagini riconoscibili. E a dire il vero, è proprio questo aspetto che la rende così irresistibile ai turisti cinesi. Loro sono capaci di vedere un leone da una concrezione informe, oppure un guerriero da una roccia bitorzoluta. E forse l’unico blocco che assomiglia veramente a ciò che dicono rappresenti è proprio una stalagmite a forma di pene… ma lì non ci vuole molta fantasia, in verità…
A parte le battute, il percorso all’interno delle varie aree è molto suggestivo. La Grotta d’Argento è giustamente famosa per le sue illuminazioni colorate che mettono in risalto le formazioni naturali, creando un’atmosfera incantata e misteriosa. Ci sono ben 28 punti panoramici, tra cui “Le Tre Meraviglie” e “I Tre Tesori”. Del primo sito ricordo con una certa chiarezza solo la cosiddetta “Cascata Volante della Montagna Innevata“, la composizione geologica che è rappresentata nella copertina di questo post. L’effetto è davvero suggestivo: tutte le pareti intorno sono bianche come la neve e le stalattiti scendono maestosamente come una cascata d’argento. Ai visitatori sembra di stare in un mondo innevato, circondati da cascate cristallizzate.
La grotta si estende per circa 2 chilometri e la visita dura circa 1-2 ore, a seconda del ritmo di camminata. Non è consentito visitare la Grotta d’Argento per conto proprio: bisogna obbligatoriamente ingaggiare una delle tante guide locali che presidiano l’entrata. Solo alcune, però (almeno nel 2010), parlavano una lingua diversa dal cinese. Quanto all’abbigliamento, è consigliabile indossare scarpe comode poiché il terreno può essere scivoloso. Inoltre, è meglio portarsi una giacca leggera, o una felpa, poiché la temperatura all’interno della grotta può essere decisamente più fresca rispetto all’esterno.